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Pronto il nuovo decreto Sicurezza

Il testo del provvedimento sarà discusso dal consiglio dei ministri: sono ridotte le multe alle Ong e previsto un nuovo sistema di accoglienza e integrazione


Decreto Sicurezza, i tempi

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Si va verso un nuovo decreto Sicurezza. Anche se il provvedimento nel testo non menziona la parola "sicurezza" nel titolo e si chiama "Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, nonché in materia di diritto penale". Le norme, che recepiscono le indicazioni del presidente del consiglio, saranno discusse in consiglio dei ministri ma non subito. Partita ferma da parte del Pd in attesa delle mosse del Movimento 5 Stelle, il meno convinto a modificare le norme posta in essere dalla Lega.

Le novità del 'prossimo' decreto sicurezza

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Ma vediamo le novità. Addio intanto alle maxi multe per le navi delle Ong che non rispettano il divieto di ingresso nelle acque territoriali. Non verranno eliminate ma si tornerà alle sanzioni comprese tra i 10 mila e i 50 mila euro come stabilito anche dal Codice della navigazione.

Non incorrono in reato le navi delle ong che intervengono in aiuto di imbarcazioni in difficoltà, purché l'intervento venga effettuato «nel rispetto delle indicazioni della competente autorità per la ricerca e soccorso in mare». Possibile per i richiedenti asilo iscriversi all'anagrafe comunale e ricevere una carta d'identità valida tre anni (possibilità esclusa dai con il primo decreto sicurezza ma in seguito reinserita dalla Corte costituzionale). infine, aumenta il numero delle categorie alle quali potrà essere riconosciuta la protezione umanitaria.

Dl Sicurezza, il nuovo sistema d'accoglienza

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Nasce poi il "Sistema di accoglienza e integrazione" che prevede la costituzione di centri piccoli, con un massimo di cento persone, che saranno gestiti dai Comuni e che assicureranno al richiedente: assistenza sanitaria, sociale e psicologica, la mediazione linguistico-culturale, corsi di lingua italiana e assistenza legale.

Introdotta, infine, la riduzione da 180 a 90 giorni dei tempi di detenzione nei centri per i rimpatri che però potranno diventare 120 in caso di migranti provenienti da Paesi con i quali l'Italia ha un accordo per i rimpatri.

In linea con lo screening previsto dall'Ue la possibilità di esaminare direttamente «alla frontiera o nelle zone di transito» la richiesta di asilo presentata dai migranti fermati «per aver eluso o tentato di eludere i relativi controlli» oppure «proveniente da un Paese designato di origine sicura». Sarà possibile procedere all'arresto «per i reati commessi con violenza alle persone o alle cose durante il trattenimento in uno dei centri» di accoglienza.

Data: 27/09/2020 10:00:00
Autore: Gabriella Lax