Medicina potenziativa ed estetica e responsabilità disciplinare
- Medicina estetica e medicina potenziativa
- Medicina estetica e potenziativa nel codice deontologico
- Responsabilità deontologica del "medico potenziativo"
- Responsabilità deontologica del medico estetico
Medicina estetica e medicina potenziativa
Il ricorso alla medicina potenziativa e alla medicina estetica rappresenta una prassi sempre più diffusa negli ultimi anni. Si tratta, tuttavia, di due rami che, pur non avendo necessariamente a che fare con delle patologie, comportano comunque dei rischi e delle criticità di non poco conto, che impongono un approccio alle stesse caratterizzato dalla massima diligenza e dalla massima professionalità.
La medicina estetica, infatti, è quella che interviene a migliorare quello che il paziente ritiene essere un inestetismo che gli cagiona un disagio psico-fisico. La medicina potenziativa, invece, è quella che tende al miglioramento delle capacità psico-fisiche dell'uomo.
Medicina estetica e potenziativa nel codice deontologico
Proprio il diffondersi di tali due rami della medicina ha determinato l'introduzione, nel codice deontologico dei medici, di due disposizioni che si occupano di dettare i principi che devono ispirare l'azione e il comportamento dei sanitari che si occupano di medicina estetica o di medicina potenziativa: a quest'ultima è dedicato l'articolo 76, mentre alla medicina estetica l'articolo 76-bis.
Responsabilità deontologica del "medico potenziativo"
Così, il medico che si occupa di medicina potenziativa deve:
- salvaguardare la dignità del paziente in ogni suo riflesso, individuale e sociale;
- salvaguardare l'identità, l'integrità e le peculiarità genetiche della persona che si sottopone alle sue cure;
- rispettare i principi di proporzionalità e di precauzione;
- acquisire il consenso informato in forma scritta dopo aver verificato che il paziente abbia effettivamente compreso i rischi del trattamento;
- rifiutare le richieste che siano sproporzionate e ad alto rischio.
Chi non rispetta tali regole di comportamento è soggetto a responsabilità disciplinare.
Responsabilità deontologica del medico estetico
Il medico estetico, invece, nell'esercitare attività diagnostico-terapeutiche con finalità estetiche deve:
- garantire il possesso di idonee competenze;
- non suscitare né alimentare aspettative illusorie;
- individuare soluzioni alternative che siano parimenti efficaci;
- garantire la massima sicurezza delle prestazioni.
L'articolo 76 bis del codice deontologico, che - si precisa - ha fatto il suo ingresso in tale testo solo nel dicembre 2017, afferma inoltre che "Gli interventi diagnostico-terapeutici con finalità estetiche rivolti a minori o incapaci si attengono all'ordinamento".
Anche per il medico estetico, il mancato rispetto dei predetti precetti comporta l'insorgere di responsabilità disciplinare, valutata secondo le procedure e nei termini previsti dall'ordinamento professionale.
Data: 14/10/2020 10:00:00Autore: Valeria Zeppilli