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Droga e prostituzione, settori illegali mai in crisi

A stabilirlo i dati della rilevazione annuale Istat sull'economia non osservata. Per entrambe la spesa pro capite ammonta a 350 euro


Istat, i dati sull'economia sommersa o illegale

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Nel 2017, l'incidenza dell'economia non osservata (somma della componente sommersa e di quella illegale) è molto alta nel Mezzogiorno, dove rappresenta il 19,4% del complesso del valore aggiunto, seguita dal Centro (14,1%). È questo il primo dato che emerge dalla rilevazione annuale Istat sui "Conti economici territoriali" per gli anni 2016-2018 relativi all'economia non osservata che, nel nostro Paese, rappresenta in Italia il 13,5% del valore aggiunto totale (l'incidenza sul Pil è pari al 12,1%). Le componenti più rilevanti in termini di peso sono la rivalutazione della sotto-dichiarazione dei risultati economici delle imprese (6,2%) e l'impiego di lavoro irregolare (5,1%). L'economia illegale e le altre componenti minori (mance, fitti in nero e integrazione domanda-offerta) incidono per il restante 2,2%.

Istat ed economia non osservata, i dati sulle droghe

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Nello specifico, se si guarda alla spesa per consumi finali in droghe, dal 2011 al 2018, è aumentata del 22,6%, arrivando a superare i 16,2 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 14,7 miliardi per il settore dello spaccio. Ad eccezione del 2014, ogni anno si sono avuti incrementi nel valore dei consumi da parte della popolazione e nel 2018 vi è stato un +2.62% rispetto all'anno precedente.

Istat ed economia non osservata, i dati sulla prostituzione

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Come racconta il Sole 24 Ore, lo stesso dicasi per il settore della prostituzione, che ha registrato un aumento del giro d'affari fino a raggiungere i 4,75 miliardi di euro nel 2018. La crescita in questo caso è ininterrotta dal 2011, quando era 4,36 miliardi: in totale, in sette anni, si sfiora il +9%. Se alla droga si somma la prostituzione si arriva a 21 miliardi, ossia il 2% del totale delle spese delle famiglie italiane, numero che, rapportato alla popolazione dell'anno si traduce in una spesa di circa 350 euro a testa.

Data: 24/10/2020 08:00:00
Autore: Gabriella Lax