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Il patto di stabilità

Il patto di stabilità e crescita è un accordo relativo alle politiche di bilancio pubbliche che vincola i paesi membri dell'Unione Europea dal 1997


Cos'è il patto di stabilità

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Con l'accordo denominato patto di stabilità e crescita, gli stati UE si sono impegnati a rispettare specifici parametri con il fine di non alterare i requisiti richiesti per fare parte dell'eurozona e rafforzare il percorso di integrazione monetaria avviato con il trattato di Maastricht del 1992.

Cosa prevede il patto di stabilità e crescita

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Il patto di stabilità e crescita impone ai paesi membri di mantenere:

Procedura d'infrazione

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Per garantire il rispetto del patto di stabilità è prevista una specifica procedura d'infrazione, che si articola in tre fasi.

L'avvertimento

Quando il deficit di uno Stato di avvicina al 3%, la Commissione europea propone un avvertimento preventivo, approvato dal Consiglio dei ministri europei in sede di Ecofin. Si tratta del cd. early warning.

Le raccomandazioni

Se, nonostante l'avvertimento, il tetto del 3% è superato, gli Stati sono destinatari di vere e proprie raccomandazioni su come agire per far scendere il rapporto deficit/PIL.

Sanzioni

Nel caso in cui alle raccomandazioni non fa seguito l'adozione di misure correttive delle proprie politiche di bilancio, lo Stato subisce una sanzione che, in un primo momento, si configura come deposito infruttifero, per poi trasformarsi in ammenda se il deficit persiste per altri due anni.

La sanzione si compone di due parti:

In ogni caso, non può superarsi lo 0,5% del PIL.

Patto di stabilità e coronavirus

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Nel 2020, a causa dell'emergenza da coronavirus e della crisi che ne è derivata, la Commissione europea ha attivato la clausola di salvaguardia, consentendo agli Stati membri di elargire risorse senza rischiare di subire raccomandazioni o sanzioni per violazione dei parametri imposti dal patto di stabilità.

Vai alla guida: Il debito pubblico: cos'è? La guida

Data: 26/11/2020 17:00:00
Autore: Valeria Zeppilli