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Maxi decreto Ristori è legge: tutte le misure

Le principali misure e il testo del maxi decreto ristori (che accorpa i decreti ristori da 1 a 4) approvato definitivamente dalla Camera dopo l'ok del Senato


Ok definitivo al Maxi decreto Ristori

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Il 18 dicembre, con 303 voti a favore e 215 contrari la Camera ha approvato definitivamente il maxi decreto ristori nel testo licenziato dal Senato il 15 dicembre 2020. Ok dunque alla conversione in legge del maxi emendamento, perchè di fatto il nuovo decreto Ristori prevede l'abrogazione dei precedenti decreti Ristori n. 149, 154 e 159, di cui però dispone la conservazione degli atti e dei provvedimenti adottati, così come degli effetti e dei rapporti in essere durante la loro vigenza.

Naturalmente il testo, in considerazione delle problematiche ancora presenti a causa della grave situazione pandemica in corso, provvede soprattutto a ristorare le attività più penalizzate dalle chiusure totali o parziali, in base ai codici Ateco aggiornati. Misure a cui se però ovviamente se ne aggiungono di ulteriori anche per tutelare i lavoratori dipendenti e i privati.

Vediamo le più importanti.

Nuovo contributo a fondo perduto per i locatori

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Per il 2021 è previsto un contributo a fondo perduto per i locatori che diminuiscono l'entità del canone di locazione per quegli immobili che si trovano nei comuni ad alta tensione abitativa e che sono adibiti dal locatario ad abitazione principale. La misura del contributo è pari al 50% della riduzione del canone, nel limite annuo massimo di 1.200 euro. In pratica se il locatore riduce il canone di 200 euro, riceve un rimborso di 100. Per questa misura viene istituito il Fondo per la sostenibilità del pagamento degli affitti di unità immobiliari residenziali, che può disporre di una dotazione di 50 milioni di euro.

Sostegno alle imprese

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Per le imprese si interviene in due modi: erogando fondi e applicando sconti in bolletta.

Confermati i contributi a fondo perduto per chi è in difficoltà

I contributi a fondo perduto previsti dai vari decreti ristori vengono confermati. Si tratta in particolare degli aiuti previsti per chi ha la partita Iva aperta al 25 di ottobre e ancora in corso al momento della presentazione della domanda e che esercita una delle attività riconducibili ai codici Ateco contenuti negli allegati del decreto.

Sconti in bolletta per usi diversi da quelli domestici

Le imprese e i liberi professionisti che rientreranno nei Codici Ateco professionisti stabiliti dal decreto pagheranno inoltre conti meno salati per le bollette, che subiranno un taglio nelle voci relative al trasporto e alla gestione del contatore e agli oneri generali di sistema. Lo sconto è previsto che per imprese e professionisti che al 25 di ottobre risultano titolari di utenze in bassa tensione per un uso diverso da quello domestico, che hanno la Partita Iva aperta e che svolgono come attività prevalente una di quelle ricomprese nei ATECO indicati negli allegati del decreto.

Le tutele per la casa

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Alla casa, che mai come in questo periodo rappresenta una delle poche sicurezze rimaste, il decreto dedica due importanti misure: la prima per aiutare coloro che devono ancora finire di pagarla e la seconda per evitare che, chi ha qualche debito, se la veda portare via dai creditori.

Stop alle rate del mutuo per tutto il 2021

Per tutto il 2021 i lavoratori in Cassa integrazione, ma anche i professionisti, gli autonomi, gli artigiani e i commercianti possono chiedere la sospensione delle rate del mutuo grazie all'apertura del Fondo Gasparrini.

Procedure esecutive sospese fino al 31 dicembre

Fino al 31 dicembre 2020 invece sono sospese tutte le procedure esecutive immobiliari finalizzate al pignoramento e alla vendita dell'abitazione principale del debitore.

Gli aiuti per i lavoratori

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Per i lavoratori sono prorogati gli aiuti pensati fin dall'inizio della pandemia, così come i blocchi dei licenziamenti.

Prorogate le Casse Integrazioni

Altre sei settimane per le Casse integrazioni ordinaria, di assegno ordinario e in deroga per l'emergenza Covid, delle quali si potrà usufruire fino al 31 dicembre 2021. Misure estese ai lavoratori assunti entro il 9 novembre 2020.

Ancora bloccati i licenziamenti

Fino al 31 gennaio 2021 non sarà possibile avviare le procedure per il licenziamento collettivo e i datori di lavoro che non hanno beneficiato interamente delle integrazioni salariali o dell'esonero dal versamento contributivo previsti per l'emergenza Covid non possono recedere dal contratto di lavoro adducendo un giustificato motivo oggettivo.

Datori di lavoro

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Per i datori di lavoro invece positivi, che investono nel personale, sono previste agevolazioni, per quelli schiacciati dal peso del costo del lavoro invece si da più tempo per i contributi.
Agevolazioni per chi assume apprendisti

I datori di lavoro che hanno meno di 9 dipendenti e assumono apprendisti di primo livello non dovranno pagargli i contributi per i primi tre anni.

Sospesi i termini per versare i contributi

Vengono sospesi per il mese di novembre 2020 i termini per provvedere al versamento dei contribui previdenziali, assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro. Sospensione che però non vale per tutti, ma solo per quei datori di lavoro le cui attività rientrano in quelle identificate con i codici Ateco indicati negli allegati del decreto.

Interventi di natura fiscale

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Per i primi tre mesi del 2021 i commercianti non dovranno pagare la Tosap, saranno prorogati i termini per i saldare i debiti con l'Erario, infine niente tasse sugli aiuti statali causa Covid.

Esonero Tosap per i primi tre mesi del 2021

I soggetti che per esercitare un'attività commerciale hanno bisogno di occupare il suolo pubblico saranno esonerati dal pagamento della Tosap dal primo gennaio fino al 31 marzo del 2021.

Proroga per rottamazione e saldo e stralcio

Prorogata al 31 marzo 2021 la scadenza per poter provvedere al pagamento (senza spese e interessi) delle rate della definizione agevolata e del saldo e stralcio scadute nel 2020.

Indennità e bonus Covid esentasse

Tutti i bonus e le indennità che sono stati erogati per fronteggiare la situazione emergenziale da Covid 19 non sono soggetti a tassazione, in quanto non concorrono alla formazione del reddito.

Data: 19/12/2020 10:00:00
Autore: Annamaria Villafrate