Condominio, le perplessità su teleassemblee e superbonus
- Linee guida chiare sulle teleassemblee e certezze sul Superbonus
- Superbonus e le gabbie della burocrazia
- Anammi, non basta un'assemblea per decidere
- Superbonus, impossibilità di detrarre il lavoro svolto dall'onorario dell'amministratore
Linee guida chiare sulle teleassemblee e certezze sul Superbonus
Superbonus e teleassemblee ed i timori ad essi legati sono stati al centro del dibattito in un convegno online "Il condominio oggi", organizzato dalla Consulta Nazionale delle Associazioni di Amministratori di condominio. La Consulta riunisce ABICONF, AIAC, ANAMMI, ANAPI, APAC, ARAI e MAPI. Un sospiro di sollievo è stato tirato con la proroga del superbonus fino al 2022, grazie ad un emendamento alla Legge di Bilancio. Gli amministratori hanno chiesto intanto delle linee guida chiare sulle teleassemblee e certezze sul Superbonus, a cominciare dalla proroga della maxi-detrazione.Per avviare il complesso iter procedurale del Superbonus, occorre una specifica delibera condominiale, approvata dall'assemblea dei condòmini. In tempi di pandemia un'operazione difficile da organizzare persino da remoto, nell'Italia senza banda larga e con una popolazione spesso poco avvezza ad utilizzare l'online. L'incontro, moderato da Marino Longoni, vicedirettore del quotidiano ItaliaOggi, oltre alla partecipazione dei presidenti delle associazioni della Consulta, ha visto l'intervento dell'On. Roberto Cataldi, deputato M5s, dell'On. Marco Lacarra, deputato PD, e dell'On. Anna Rita Tateo, deputata della Lega Nord.
Superbonus e le gabbie della burocrazia
Per l'onorevole Cataldi, il rischio del Superbonus è quello di essere «ingabbiati in un sistema burocratico che impedisce a tutti di lavorare. Un po' come quello che è successo nei territori del terremoto: le norme ci sono, ma non si riesce a ricostruire, a causa della troppa burocrazia». Lo scenario non è così oscuro. «L'innovazione tecnologica – afferma il parlamentare M5 - ci può aiutare non soltanto nell'epoca del Covid, ma anche dopo». L'innovazione non si accompagna però ad un autentico accesso digitale per il cittadino. Per l'avv. Federica Sorrentino dell'Aiac , «C'è ancora molta strada da fare. Oggi comincia a consolidarsi l'utilizzo della bacheche condominiali online, ma la Rete è ancora un problema per molti, sul quale le norme, finora, non ci hanno aiutato. Si pensi, ad esempio, alle diverse piattaforme web utilizzate. Ecco perché è urgente che gli amministratori contino su linee guida chiare, che ci consentano di organizzare senza problemi le teleassemblee».
Uno scenario complesso, specifica l'on Marco Lacarra. «Il Covid ha davvero accelerato il processo di digitalizzazione del condominio? Certamente sì, ed è sicuramente una grande opportunità poter partecipare alle assemblee condominiali anche da remoto. Riunirsi online servirà a tutti anche dopo la fine dell'emergenza, ma occorrono norme precise che risolvano le difficoltà pratiche una volta per tutte».
Anammi, non basta un'assemblea per decidere
A chiarire il punto focale è Giuseppe Bica, presidente dell'Anammi che spiega come «Non basta una sola assemblea per decidere. Un singolo intervento legato al Superbonus può valere da 1 a 3 miliardi e, per giunta, definire gli interventi e le spese, scegliendo le ditte che faranno i lavori, è un impegno che implica una serie di incontri tra condòmini. Per questa ragione, la Consulta ha chiesto la proroga al 2024. Oggi possiamo organizzare riunioni online ma con una maggioranza generica. Il che significa mettere sullo stesso piano chi detiene pochi millesimi e chi invece ne ha tanti». Da Vittorio Fusco, presidente di Anapi la richiesta alle istituzioni di «accettare il nostro contributo, che si basa sull'esperienza e la competenza di Associazioni importanti, da anni impegnate sul campo. In questa difficile situazione, il ruolo della Consulta è centrale e le istituzioni devono ascoltarci».
Superbonus, impossibilità di detrarre il lavoro svolto dall'onorario dell'amministratore
Andrea Tolomelli, presidente di Abiconf, sottolinea la mancata alla possibilità di detrarre l'onorario dell'amministratore legato al suo lavoro sul Superbonus. Un impegno gravoso e di responsabilità, che finora il legislatore non ha voluto riconoscere. Perché «le responsabilità, per l'amministratore, di tipo amministrativo e fiscale, sono tantissime e devono esserci riconosciute dal legislatore».
Gerardo Martino, presidente del Mapi, a proposito delr uolo della Consulta, ricorda che «La Legge 4 del 2013 ci ha aperto la strada – ha dichiarato – delineando precisi requisiti, come la democrazia interna e la rappresentatività. Per la prima volta, i professionisti, pur non appartenendo ad un ordine, si sono visti riconoscere il loro ruolo sociale. Da allora, abbiamo percorso altra strada, siamo cresciuti. Oggi, grazie alla forza della Consulta, possiamo fare molto di più: conquistare il diritto legale a rappresentare il mondo condominiale».
Infine, Stefano Milanesi, presidente di Apac, ha sottolineato i rischi di un Superbonus privo di copertura finanziaria. «Scopriamo in questi giorni – ha osservato – che si tratta di una provvidenza ad esaurimento, che secondo alcuni sarà finanziata da artifici contabili, non dal Recovery Plan, come si era detto in un primo momento. Questa norma, che doveva aiutare la ripartenza dell'economia, può, al contrario, trasformarsi in un boomerang, in caso di morosità condominiale o di lavori già partiti. Inoltre, una semplice proroga al 2021 può giustificare le nostre fatiche? Occorre una dilazione ben oltre il prossimo anno e, se necessario, il Governo dovrà trovare le risorse, perché questa misura può essere un vero volano per l'economia».
Nel finale le conclusioni dell'On. Anna Rita Tateo lasciano intendere che almeno una parte della politica sia disponibile all'ascolto e alla collaborazione. «Il condominio vive una situazione di sofferenza – ha stigmatizzato la deputata – occorrono regole chiare e, viste le difficoltà a riunirsi in questo periodo, la proroga deve arrivare fino al 2023. Solo per istruire la pratica amministrativa della detrazione, ci vogliono almeno due mesi. Di questo il Governo deve rendersi conto». La vera questione è culturale. «Non si comprende ancora la centralità della vostra professione nella società. Gli amministratori sono essenziali per la nostra comunità, ma la politica non lo ha ancora capito e vi tratta ancora da servi sciocchi». In tal senso, l'impegno dell'On. Tateo vuole combattere questa storica sottovalutazione del professionista condominiale. «Sono disponibile ad ascoltare la Consulta e a lavorare per sostenere la categoria – ha sottolineato – rischiamo di cancellare l'opportunità del Superbonus semplicemente perché non abbiamo compreso la complessità del vostro lavoro. Questo non deve accadere».
Data: 23/12/2020 21:00:00
Autore: Gabriella Lax