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Mutui Invitalia: dopo le sospensioni arrivano le rinegoziazioni

La manovra 2021 prevede la possibilità di ottenere un allungamento dei termini di restituzione dei mutui Invitalia fino a un massimo di 84 rate mensili


I mutui per l'imprenditoria giovanile

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Nella legge di Bilancio 2021 ci sono nuove e importanti opportunità di saldo e stralcio al 25% e/o di rinegoziazione fino a 7 anni del finanziamento concesso da Invitalia in favore dell'imprenditoria giovanile.

A tale proposito, ricordiamo innanzitutto che, per favorire lo sviluppo dell'imprenditorialità nel Mezzogiorno, sono stati previsti, sin dal 1985, dei contributi in favore dei giovani che hanno intenzione di avviare nuove attività lavorative/imprenditoriali nel sud Italia (contributi oggi riconosciuti anche in favore dei meno giovani ma sempre per le medesime finalità).

I finanziamenti, o mutui agevolati, prevedevano, ed ancora prevedono, una quota di contributi a fondo perduto; per la restante quota finanziata era ed è prevista, invece, la restituzione del capitale erogato dilazionato negli anni e a un tasso agevolato.

Tuttavia la grave crisi economica di questi ultimi anni non ha sempre consentito, alle nuove attività imprenditoriali per di più giovanili, di riuscire a rimborsare il capitale erogato con regolarità e molti nuovi piccoli imprenditori sono decaduti dalle agevolazioni loro riservate. Per questo motivo si sono succedute negli anni, sempre con il fine di favorire l'economia nel sud, diverse misure urgenti in deroga a quanto precedentemente disposto dalla legge.

Il decreto Genova 2018

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Tra i più recenti interventi urgenti e straordinari previsti per i finanziamenti Invitalia, si può menzionare, ad esempio, il "Decreto Genova" 2018, il quale prevedeva, per i beneficiari del mutuo agevolato relativi alle misure di Autoimpiego e Autoimprenditorialità, la possibilità di ottenere:

Era possibile avere accesso ai benefici previsti dal Decreto Genova solo su esplicita richiesta dell'interessato, che doveva essere inviata a mezzo pec a Invitalia entro il 27 novembre 2018.

Circolare MISE 2019

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Nel 2019 è intervenuta, invece, una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico che prevedeva la possibilità di rinegoziare i finanziamenti agevolati concessi alle seguenti condizioni:

"Soggetti beneficiari. Le richieste di rinegoziazione dei finanziamenti agevolati, concessi dal Ministero ai sensi dei decreti del 6 agosto 2010, del 13 dicembre 2011 e del 5 dicembre 2013 possono essere presentate dalle Imprese beneficiarie che abbiano ottenuto la concessione dei previsti finanziamenti agevolati a fronte della realizzazione dei progetti ammessi o che siano state revocate per il solo mancato pagamento delle rate di Finanziamento agevolato. Non possono, in ogni caso, essere ammesse ai benefici previsti dal Decreto le Imprese beneficiarie in liquidazione ovvero sottoposte a procedura concorsuale".

Le novità della legge di bilancio 2021

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Oggi infine, per dar fiato alle imprese che hanno avuto accesso ai finanziamenti agevolati ma che tuttavia, causa le chiusure delle loro attività nel 2020 per la grave pandemia, non sono riuscite a pagare quanto dovuto, è intervenuta la legge di bilancio 2021 (legge n. 178/2020), che, al comma 274 lettera a), ha previsto che: "I soggetti beneficiari dei mutui agevolati … possono beneficiare di un allungamento dei termini di restituzione fino a un massimo di 84 rate mensili. I suddetti benefìci si applicano anche nel caso in cui sia stata già adottata da Invitalia Spa la risoluzione del contratto di finanziamento agevolato in ragione della morosità nella restituzione delle rate, purché il relativo credito non risulti già iscritto a ruolo ovvero non siano stati avviati contenziosi per il recupero dello stesso".

I termini per la domanda di rinegoziazione

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Premesso che l'impulso per ottenere la rinegoziazione del mutuo rimane sempre del debitore, vediamo ora i termini e le modalità per ottenere quanto previsto nella legge di bilancio previsto.

Nel testo normativo si legge che "Invitalia Spa, su richiesta dei soggetti beneficiari, da presentare entro il 31 marzo 2021, procede, nel rispetto della normativa dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato, alla ricognizione del debito, costituito dalla quota del mutuo non restituita aumentata delle spese legali nei limiti di quanto giudizialmente liquidato, tenendo conto delle somme a qualsiasi titolo versate a Invitalia Spa dai soggetti richiedenti".

Cosa accade per le procedure esecutive già avviate da Invitalia?

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La legge di bilancio 2021 chiarisce poi che Invitalia non può rifiutare le proposte formulate da debitore di saldo e stralcio con importo inferiore al 25% del totale residuo dovuto.

In particolare, si precisa che "Nell'ambito delle soluzioni negoziali giudizialmente assistite delle crisi d'impresa ovvero nell'ambito delle attività giudiziali pendenti per il recupero dei crediti in ragione della revoca o della risoluzione del contratto di finanziamento agevolato, purché il soggetto beneficiario non abbia cessato l'attività alla data del 31 dicembre 2020, Invitalia Spa, previa acquisizione del parere favorevole dell'Avvocatura dello Stato, è obbligata ad aderire tempestivamente, e comunque non oltre trenta giorni dall'acquisizione del parere dell'Avvocatura, a proposte transattive presentate dai soggetti beneficiari o da altro soggetto interessato alla continuità aziendale, per importi pari al 25 per cento del debito in un'unica soluzione oppure pari al 100 per cento del debito in 84 rate mensili costanti"

Si tratta, insomma, di importanti interventi tesi a evitare le chiusure delle attività messe in grave difficoltà dalla pandemia da coronavirus.

Data: 07/01/2021 13:00:00
Autore: Floriana Baldino