Somministrazione lavoro e staff leasing: evoluzioni della questione Francesco Chinni e Sergio Di Dato - 02/12/24  |  Il licenziamento del lavoratore a seguito di un controllo occulto e la privacy Andrea Pedicone - 24/11/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Medico responsabile anche se la prognosi è infausta

Il codice di deontologia medica impone ai sanitari di non abbandonare mai i propri pazienti, neanche in caso di prognosi infausta


Obbligo di assistere il paziente

[Torna su]

L'articolo 39 del codice di deontologia medica impone a tutti i medici di prestare assistenza ai pazienti con prognosi infausta o con definitiva compromissione dello stato di coscienza.

I sanitari, infatti, anche di fronte a tale quadro clinico devono continuare ad assistere il malato e non possono abbandonarlo.

Volontà, dignità e qualità della vita

[Torna su]

Se il paziente si trova in condizioni terminali, l'opera del sanitario che non voglia incorrere in responsabilità deontologica deve essere improntata alla sedazione del dolore e al sollievo delle sofferenze.

Nel farlo, il medico deve tutelare sempre la volontà, la dignità e la qualità della vita dell'assistito.

Compromissione dello stato di coscienza del paziente

[Torna su]

Il codice deontologico non si ferma qui, ma va oltre occupandosi anche dell'ipotesi di definitiva compromissione dello stato di coscienza del paziente.

In tal caso il medico è tenuto a proseguire nella terapia del dolore e nelle cure palliative e ad attuare i trattamenti di sostegno delle funzioni vitali, almeno sino a che questi sono ritenuti proporzionati.

Nel farlo, in ogni caso, deve tenere conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Vai alla guida Il testamento biologico)

Data: 15/02/2021 06:00:00
Autore: Valeria Zeppilli