Commercianti: vietato fare prestiti ai propri clienti
Secondo la Corte si può incorrere nelle sanzioni di cui alla legge 305/93 (Legge Bancaria) anche se l'attività finanziaria non viene svolta in modo sistematico e professionale.
Il legislatore, infatti, sottolinea la Corte, vuole evitare che "soggetti che non posseggono i requisiti necessari e non possono fornire le garanzie del caso sfuggano ai controlli pubblici", inquinando così il mercato del credito.
Può essere fatta eccezione dunque solo a quei prestiti di natura occasionale come quelli che un privato potrebbe fare ad un amico.
Negli altri casi la semplice disponibilità a fare prestiti conosciuta da un pubblico anche ristretto è condizione sufficiente per integrare gli estremi del reato. E ciò anche se di fatto sia stato concesso un solo prestito. Data: 09/03/2007
Autore: Cristina Matricardi