Calcio: le nuove norme contro la violenza negli stadi
Ma vediamo quali sono le principali novità.
Il nuovo decreto inasprisce le pene contro chi si rende responsabile di azioni violente contro i pubbcli ufficiali in servizio durante le partite.
Chi provoca loro lesioni gravi può abdare incontro ad un apena della reclusione da 4 a 10 anni. Se poi le lesioni sono gravissime la pena aumenta (da 8 a 10 anni).
Pene più gravi inoltre sono previste per il lancio di oggetti che possono costituire un pericolo per le persone.
Per quanto riguarda i club degli ultra' "i contratti e le convenzioni stipulati con associazioni legalmente riconosciute che abbiano tra i propri associati persone a cui e' stato notificato il divieto" di accedere alle manifestazioni sportive "sono sospesi per la durata di tale divieto, salvo che intervengano l'espulsione delle persone destinatarie del divieto e la pubblica dissociazione dai comportamenti che lo hanno determinato".
Novità anche per quanto riguarda la possibilità di procedere all'arresto differito. Passa da 36 a 48 ore la possibilita' di arrestare in flagranza di reato.Per quanto riguarda gli stati che non risultano ancora a norma le partite potrenno essere giocate "in assenza di pubblico" con la sola deroga per chi abbia acquistato l'abbonamento annuale prima del decreto e sempre che gli stadi abbiano realizzato almeno le misure di sicurezza più significative.
Resta fermo il divieto per le societa' di vendere biglietti in blocco alle societa' ospiti e il singolo tifoso non potrà acquistare più di 4 biglietti.
Saranno naturalmente più rigorosi i controlli agli ingressi degli stadi e potrà essere impedito l'accesso a chi non è munito di un documento di identità. Anche chi ha il dovere di vigilare richia sanzioni da 5 mila a 20 mila euro se non effettua i necessari controlli.
Chi poi si è reso responsabile di comportamenti violenti, anche se minorenne, può essere diffidato dall'assistere agli eventi sportivi.Negli stadi, infine, sarà possibile avvalersi di personale non appartenente alle forze dell'ordine. Data: 04/04/2007
Autore: Cristina Matricardi