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Passo indietro sul contributo unificato: vincono gli avvocati

Nel corso dell'esame della manovra in Parlamento la politica promette lo stralcio o la modifica della norma contro cui si è sollevata tutta l'avvocatura


Avvocatura insorta contro l'iscrizione subordinata al contributo unificato

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Lunedì 15 novembre sono stati emanati diversi comunicati stampa dagli organi maggiormente rappresentativi dell'Avvocatura italiana, per contestare la norma presente nella bozza della manovra di bilancio 2022 che subordina l'iscrizione della causa a ruolo al previo pagamento del contributo unificato.

Dal Cnf, ai Consigli degli ordini territoriali, all'Aiga, passando per l'Anf e l'Ocf tutti, con motivazioni simili, hanno contestato la legittimità della norma, che va a ledere il diritto di difesa dei cittadini, subordinandolo al pagamento di una somma di denaro (leggi in merito Addio iscrizione a ruolo senza il versamento del contributo unificato).

Una parte della politica promette lo stralcio o la modifica della norma

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Una parte della politica, associandosi alle proteste dei legali di tutta Italia, ha promesso però che la norma o verrà stralciata o verrà modificata nel corso dell'esame della manovra in Parlamento.

Il giorno dopo le proteste il testo della manovra (n. 2448) è stato assegnato alla Commissione bilancio del Senato in sede referente e alle altre commissioni in sede consultiva. In questi giorni quindi è previsto lo stralcio o la modifica dell'art. 192.

Per il M5S subordinare l'iscrizione a ruolo al pagamento del contributo unificato senza tenere conto di eventuali problemi nella procedura di pagamento telematico o errori di calcolo finisce per penalizzare anche chi il contributo lo vuole pagare, ma ha problemi nel farlo, con il risultato di negare il ricorso alla giustizia. Non si deve dimenticare inoltre che non si può riconoscere all'addetto alla cancelleria il potere di rifiutare un'iscrizione a ruolo.

Sottile l'osservazione della senatrice del M5S Elvira Lucia Evangelista, vice presidente della commissione Giustizia, che ha dichiarato "Mi sembra che stiano scaricando sugli uffici giudiziari un compito che era dell'agenzia delle entrate ossia recuperare la tassazione non corrisposta con la cartella esattoriale."

Contrario alla norma anche Ostellari della Lega, presidente della Commissione Giustizia del Senato, il quale ha dichiarato la sua posizione di netta opposizione a questa norma perché "rischia di limitare l'accesso alla Giustizia, che invece deve essere garantito a tutti e non condizionato da adempimenti fiscali."

Anna Rossomando del PD, ha segnalato la necessità di rivedere la norma sul contributo unificato contenuta nel testo della manovra perché non ci può essere un accesso alla giustizia che non sia improntato al principio di uguaglianza.

Promette di lottare contro lo stralcio della norma anche Marta Schifoni, responsabile Fdi per le professioni, perché la norma rischia di negare la giustizia ai cittadini. Piero De Luca del PD infine definisce la norma "classista" e sintomatica d'inciviltà giuridica, perché nega ai cittadini l'accesso alla giustizia per motivi economici.

Data: 17/11/2021 06:00:00
Autore: Annamaria Villafrate