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Cnf: niente DURC per i compensi della PA agli avvocati

Per il Consiglio Nazionale Forense il contratto che l'avvocato svolge per la PA è un contratto d'opera, non un appalto per cui il DURC non è dovuto


Ministero: il DURC è dovuto se l'avvocato si avvale di dipendenti

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Arrivano le repliche del C.N.F alla nota del 16 novembre 2021 con cui il Ministero della Giustizia, inoltrando la risposta al Comitato degli avvocati, ha chiarito che, come già specificato in una nota del 2019, quando a un avvocato la P.A deve corrispondere il compenso relativo alla prestazione professionale svolta, lo stesso deve presentare il D.U.R.C, che attesta la regolarità del pagamento dei contributi, se lo stesso, nello svolgimento della propria attività intellettuale si sia avvalso di dipendenti.

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La richiesta del DURC agli avvocati è una prassi avallata dall'ANAC

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Sul tema il C.N.F, con nota del 19 novembre 2021 (sotto allegata), informa di essersi espresso recentemente sulla questione con il parere del 22 ottobre 2021.

Il C.N.F sottolinea che è prassi la richiesta del D.U.R.C agli avvocati, da parte delle P.A, nel momento in cui devono conferire l'incarico o provvedere al pagamento del compenso. Questa consuetudine, avallata dall'A.N.A.C, si deve al fatto che il conferimento dell'incarico è considerato come rientrante nell'ambito di applicazione dei principi generali del Codice degli Appalti. Ne consegue che anche l'avvocato scelto dalla P.A per un determinato incarico, è soggetto all'obbligo di presentazione del D.U.R.C.

CNF: il DURC non è dovuto perché l'avvocato esegue un contratto d'opera

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Il C.N.F però ritiene questa posizione infondata e del tutto errata perché i servizi legali in realtà sono settori indicati espressamente come esclusi dalle direttive europee in materia di appalti.

Per l'art. 17 del codice dei contratti pubblici interno inoltre, a ben vedere, il servizio fornito dall'avvocato deve essere inquadrato piuttosto come contratto d'opera professionale che viene stipulato in virtù del vincolo fiduciario e in considerazione della persona che svolge l'attività.

Per il C.N.F quindi il D.U.R.C è uno strumento che serve per verificare "l'affidabilità contributiva delle imprese che forniscono lavori e/o servizi alle PP.AA., ed è pertanto limitato nell'applicazione a tali soggetti, nel quadro delle conferenti norme in tema di contratti pubblici, e non dovrebbe essere esteso al di fuori di tale contesto soggettivo."

Il C.N.F rende noto di aver impugnato di fronte al T.A.R le linee guide A.N.A.C e che tale vertenza è ancora pendente, tuttavia rimarca che la richiesta del D.U.R.C da parte delle P.A agli avvocati ostacola lo svolgimento dell'attività professionale, anche se Cassa Forense è inviata a rilasciare certificazione analoga al D.U.R.C per attestare di regolarità contributiva.

Data: 27/11/2021 06:00:00
Autore: Annamaria Villafrate