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Sicurezza sul lavoro: preposto e obblighi formativi del datore

Il decreto lavoro fisco prevede la nomina del preposto e l'obbligo formativo del datore in materia di sicurezza sul posto di lavoro


Novità in materia di sicurezza sul lavoro

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Il decreto fisco lavoro, convertito nella legge n. 215/2021 e pubblicato sulla Gu del 20 dicembre 2021 interviene in materia di sicurezza sui posti di lavoro apportando alcune importanti novità, attraverso la modifica del dlgs n. 81/2008 che contiene l'"attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro."

Nomina del preposto

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La disposizione di modifica prevede che d'ora in poi i datori di lavoro pubblici e privati, così come i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e le competenze conferite, debbano individuare il soggetto preposto o i preposti per eseguire le attività di vigilanza contemplate dall'articolo 19.

Il "preposto", ai sensi dell'art. 2 del dlgs n. 81/2008 è infatti colui che "in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa."

Il suddetto art. 19, impone in particolare al preposto:

Preposto che, nello svolgimento di attività in appalto o subappalto, i datori di lavoro appaltatori o subappaltatori devono indicare espressamente al datore di lavoro committente.

Diritti, obblighi e tutela del preposto

Il decreto fisco - lavoro prevede inoltre che i contratti e gli accordi collettivi di lavoro possano stabilire l'emolumento spettante al preposto per lo svolgimento delle attività di vigilanza, ma che lo stesso non debba subire alcun pregiudizio a causa dello svolgimento della propria attività.

In virtù dell'importanza del ruolo rivestito dal preposto il decreto prevede altresì che le attività formative di questo soggetto debbano svolgersi interamente in presenza e ripetute con cadenza minima biennale e comunque quando si rende necessario a causa dell'evoluzione di rischi già presenti o dell'insorgenza di nuovi.

Formazione obbligatoria del datore

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Novità anche per il datore di datore, che in virtù del decreto fisco, non dovrà solo assicurarsi che i lavoratori conoscano le regole di sicurezza da rispettare nell'ambiente di lavoro. Entro il 30 giugno 2022 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, dovrà infatti adottare un accordo con il quale dovrà accorpare, rivisitare e modificare gli accordi attuativi del decreto in materia di formazione, per garantire:

Formazione del datore, così come dei dirigenti e dei preposti, a cui deve seguire un aggiornamento in base ai rispettivi compiti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Data: 05/01/2022 06:00:00
Autore: Annamaria Villafrate