Animali in casa: c'è un limite?
- Divieto di nuovi animali
- Allontanati gli animali detenuti in pessime condizioni igieniche
- Infondato il divieto di prendere nuovi animali
Divieto di nuovi animali
Legittimo allontanare da un appartamento in cattive condizioni igieniche gli animali detenuti per curarli e chiedere la bonifica dell'ambiente, che reca nocumento al vicinato. Non è però fondata la decisione di vietare la successiva reintroduzione di nuovi animali, perché così facendo si comprime in modo ingiustificato e arbitrario la libertà personale. Questa in sintesi la decisione assunta dal Tar del Lazio con la sentenza n. 13172/2021 (sotto allegata).
Allontanati gli animali detenuti in pessime condizioni igieniche
Una donna ricorre al Tar del Lazio per opporsi a un'ordinanza sindacale, che le ha imposto la bonifica dell'appartamento in cui vive con il marito, il trasferimento degli animali in una struttura comunale per curarli e il divieto d'introdurre nuovi animali nell'appartamento.
La donna si lamenta del fatto che l'accesso da parte degli addetti Asl nel suo appartamento è stato effettuato senza un avviso preventivo e senza autorizzazione.
Per la donna inoltre l'ordinanza è stata emessa in assenza dei presupposti di fatto necessari visto che, a suo dire, non sussistevano situazioni igieniche di pericolo né per le persone che abitavano nell'appartamento né per i 7 animali ivi rinvenuti. Lamenta inoltre l'incompetenza del sindaco nell'esprimere una valutazione sul suo stato di salute e di quello degli animali.
Il Comune si costituisce in giudizio e insiste sulle condizioni e i presupposti dell'ordinanza, mettendo in evidenza l'insalubrità dell'ambiente e del condominio in cui è sita l'abitazione della ricorrente.
Infondato il divieto di prendere nuovi animali
Il Tar Lazio nel pronunciarsi sul ricorso sollevato ritiene il ricorso dell'Ente fondato solo in parte. Indubbia per il Tar "l'insostenibilità delle condizioni igieniche nel quale versa l'appartamento della ricorrente e delle correlative problematiche che ciò comporta in ordine all'ambiente circostante, con nocumento del vicinato."
Il Tar rileva tuttavia che "è privo di fondamento è il divieto di introdurre animali nell'appartamento che è formulato in termini assoluti, senza termine né modalità o condizioni. Come tale, l'ordinanza impugnata comporta una limitazione radicale ed ingiustificata della libertà individuale, priva di causa sia in ordine alla situazione sanitaria (la quale è risolvibile mediante la prescritta bonifica e dunque non consente di prefigurare un divieto senza tempo di detenzione di animali domestici), che guardando al profilo della condizione personale e medica della ricorrente (che non è comprovato versi in condizioni tali da impedirle di prendersi cura di animali domestici)."
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Autore: Annamaria Villafrate