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Stop all'IRAP per professionisti e commercianti

La legge di bilancio abolisce l'imposta regionale sulle attività produttive per semplificare il sistema fiscale e aiutare le piccole realtà


Basta IRAP ma non per tutti i soggetti passivi

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Dal periodo d'imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2022, l'IRAP, ovvero l'Imposta regionale sulle attività produttive, come annunciato da tempo, non sarà più dovuta da alcuni dei soggetti passivi indicati dall'art. 3 comma 1 lettere b) e c) del decreto legislativo n. 446/1997 che ha istituito l'imposta suddetta.

I soggetti che saranno liberati da questo balzello saranno in particolare:

Escluse quindi dall'esonero le società di capitali, che sono circa 1 milione e 200.000 e che continueranno a versare l'imposta.

Vantaggi e svantaggi dell'esonero

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La misura che prevede l'abolizione per le categorie sopra indicate di soggetti passivi, in base a quanto indicato nella relazione tecnica al bilancio, riguarderà 1,3 milioni di contribuenti, che a giugno 2022 una volta versato il saldo relativo al 2021 chiuderanno definitivamente i conti per quanto riguarda questa imposta.

Si tratta, come si evince da quanto detto finora, di un esonero contributivo pensato per aiutare le piccole realtà imprenditoriali e commerciali, ma anche per procedere alla semplificazione fiscale da tempo annunciata, che tuttavia va a disincentivare le aggregazioni e le formazioni imprenditoriali collettive, in un periodo in cui l'unione delle forze è sicuramente il modo migliore per fare impresa.

La dotazione per le Regioni e le province

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L'abolizione dell'IRAP e il conseguente minore incasso da parte dei soggetti attivi dell'imposta viene colmato attraverso l'istituzione di un fondo che avrà una dotazione annua di 192.252.000 euro al fine di compensare le Regioni e le Province autonome. Minori entrate che non son compensate neppure nell'ambito del finanziamento sanitario o dall'applicazione di maggiorazioni regionali.

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Data: 10/01/2022 06:00:00
Autore: Annamaria Villafrate