Articolo 105 Costituzione
- Il testo dell'articolo 105 della Costituzione
- Il Consiglio Superiore della Magistratura
- Le funzioni del CSM
- Poteri organizzativi e consultivi
- Funzione giurisdizionale del CSM nell'ambito dei procedimenti disciplinari
Il testo dell'articolo 105 della Costituzione
"Spettano al Consiglio superiore della magistratura, secondo le norme dell'ordinamento giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati".
Il Consiglio Superiore della Magistratura
L'art. 105 della Costituzione fissa le competenze del Consiglio Superiore della Magistratura, quale organo di autogoverno del potere giudiziario il cui ruolo è garantirne l'autonomia, l'indipendenza e l'imparzialità rispetto ad ogni altro potere dello Stato.
La sua composizione è delineata dall'art. 104 della Carta, il quale ne fissa anche la durata.
Le funzioni del CSM
Il Consiglio Superiore della Magistratura è competente a gestire tutte le vicende che riguardano la carriera e la vita professionale dei magistrati, sia che svolgano la funzione giudicante che requirente.
Nello specifico, questo organo si occupa delle assunzioni, delle assegnazioni e dei trasferimenti. I magistrati diventano tali mediante la regola del concorso pubblico e da quel momento sulle loro vicende professionali diviene competente il CSM. Nello specifico, le assegnazioni consistono nell'attribuzione delle funzioni ai magistrati di nuova nomina, mentre i trasferimenti riguardano i soggetti che sono già assegnati e in carica.
Il CSM si occupa anche dell'avanzamento in carriera di giudici e Pubblici Ministeri.
In passato, la progressione dei magistrati era ancorata esclusivamente al decorrere del tempo e aveva come unico presupposto gli anni di anzianità di servizio.
Si trattava, nello specifico, di un sistema del tutto indipendente dal merito dei singoli professionisti, elemento imprescindibile soprattutto per l'accesso alle giurisdizioni superiori.
Secondo l'attuale normativa, il CSM è chiamato a valutare la professionalità dei singoli magistrati in base alle relazioni dei consigli giudiziari di ogni Corte d'Appello ed ai risultati delle relative ispezioni, secondo un metodo decisamente più meritocratico di quello passato.
Poteri organizzativi e consultivi
Il CSM riveste un ruolo fondamentale anche per ciò che concerne l'organizzazione degli uffici giudiziari, poiché stabilisce le regole generali per l'assegnazione dei giudici alle sezioni e dei procedimenti ai singoli giudici, contribuendo all'attuazione di un principio fondamentale del nostro ordinamento che quello del giudice naturale precostituito per legge, di cui all'art. 25 della Costituzione.
Infine, il Consiglio Superiore della Magistratura esprime pareri nei confronti al Ministro della Giustizia, e su richiesta dello stesso, sugli atti normativi posti all'esame del Parlamento. Tale funzione si esplica nell'ambito di materie connesse all'ordinamento giudiziario e al funzionamento della giustizia.
Funzione giurisdizionale del CSM nell'ambito dei procedimenti disciplinari
Il Consiglio Superiore della Magistratura è l'organo deputato a gestire i procedimenti disciplinari avverso i singoli magistrati, per l'accertamento di eventuali illeciti commessi nell'esercizio delle loro funzioni e al di fuori di esse.
Nel caso di reato, il procedimento si svolge secondo le regole contenute nel codice di procedura penale.
Autore: T.B.