Ma chi è in Italia l'autentico rivoluzionario nell'elaborazione di tali innovativi concetti?
Ma l'interpretazione giuridica - si interroga il Prof. Viola - «è davvero permeabile a modelli matematici, o comunque modelli tali da determinare la prevedibilità del giudizio?».
Infatti, le proposizioni normative sono algoritmi perché costruite secondo il modello «se… allora», alla verificazione di un fatto, discende una sanzione.
L'
art. 12 Preleggi - ricorda Luigi Viola «l'unico rubricato espressamente
interpretazione della legge» - ha una
scala gerarchica e una catena di comando in cui un'interpretazione ha la prevalenza sull'altra: a titolo esemplificativo, l'
interpretazione analogica è permessa soltanto in subordine rispetto a quella
letterale.
Ecco allora che le stesse clausole valoriali soggettive debbono attenersi e sottostare alla criteriologia dell'art. 12 Preleggi, «unica certezza metodologica da seguire» nell'opera di ermeneutica.
Qual è di preciso l'area d'intervento coperta?
Lo spettro operativo dell'art. 12 Preleggi abbraccia tutte le disposizioni di legge, civili, penali e amministrative.
«Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore.
Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato».
In sostanza ci ricorda il Prof. Viola che l'art. 12 Preleggi «serve a trovare la norma all'interno della disposizione (la disposizione è l'enunciato letterale, mentre la norma è il risultato a cui si giunge dopo l'attività interpretativa)».
Il giudice non crea il diritto, atteso che le opzioni di politica del diritto sono riservate al legislatore, mentre al giudice compete solo interpretare la norma entro i limiti delle opzioni ermeneutiche più corrette dell'enunciato.
Talché, la funzione assolta dalla giurisprudenza è di natura dichiarativa.
"Diritto e matematica, Interpretazione della legge e valutazione delle prove"
è, dunque, il titolo del nuovo evento, fruibile in modalità ibrida, sia in presenza, sia da remoto, organizzato per il 15 marzo 2022 (orario 15-17) dalla Scuola di Diritto Avanzato presso il Centro di Studi Americani di Roma, in Via Caetani, n. 32, luogo sacro per la storia italiana ove venne rinvenuto senza vita il nostro immenso statista Prof. Aldo Moro (mi piace ricordarlo così per la sua infaticabile opera di maestro di scienze giuridiche con un rapporto inimitabile con i propri discenti).
Animeranno il dibattito numerosi, sontuosi Relatori.
Ma prima porteranno il proprio indirizzo di saluto Antonello Folco Biagini, Rettore dell'Università degli Studi UniTelma di Roma, e la cara, poliedrica giurista Prof. Avv. Federica Federici, Presidente de Le Nuove Frontiere del Diritto.
Seguirà l'introduzione di Pietro Chiofalo, D.G. Advisory Board e R.I. presso la Camera dei Deputati.
La moderazione è affidata all'Avv. Maria Grazia Zecca, Direttrice Osservatorio Permanente di Cultura Giuridica Europea.
Le relazioni saranno tenute dal Dott. Angelo Spirito, autore di una miriade di illuminanti decisioni e stella polare della Corte di Cassazione ove riveste le funzioni di Presidente di Sezione, dalla Prof.ssa Lucilla Gatt, ordinario di Diritto Civile presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dal Prof. Sergio Bianchi, ordinario di Modelli Matematici presso la Sapienza di Roma, dall'Avv. Giuseppe Corasaniti, Direttore della Scuola di alta formazione in amministrazione digitale presso UniTelma, e dal Dott. Gianfranco D'Aietti, già Presidente di tribunale, docente di Informatica giuridica presso UniBocconi.
Le conclusioni saranno naturalmente affidate a Luigi Viola.
Informazioni particolareggiate anche in ordine al conseguimento dei crediti formativi attribuiti dal CNF (due) e link per accedere alla visione del convegno sono rinvenibili su www.scuoladirittoavanzato.com.