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Avviso di accertamento

L’avviso di accertamento è un atto con cui l’amministrazione, concluse le verifiche, comunica al contribuente una irregolarità fiscale accertata intimandogli il pagamento delle somme non corrisposte


Che cos'è l'avviso di accertamento?

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Stando all'Art. 42 del DPR n. 600/1973 l'avviso di accertamento è l'atto tramite il quale viene avvisato il contribuente, da parte dell'amministrazione finanziaria, di qualche irregolarità fiscale o inadempimento.

Questo tipo di notifica permette a chi lo riceve di rimediare in tempo, evitando così di subire una riscossione.

Quando viene emesso un avviso di accertamento?

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L'avviso di accertamento formalizza un'indagine già conclusa, quindi definitiva, anche se contestabile. L'Art. 43 del DPR n. 600/1973, secondo gli aggiornamenti del 2016, prevede che la notifica debba arrivare entro il 31 Dicembre del quinto anno successivo all'effettuazione la dichiarazione, altrimenti essa può decadere. Nel caso in cui la dichiarazione fosse nulla o la sua presentazione dovesse venire omessa, la scadenza per notificarlo può essere rimandata fino al 31 Dicembre del settimo anno.

Quali sono le tipologie di avviso di accertamento?

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L'avviso di accertamento può essere:

Cosa fare in caso di avviso di accertamento?

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In caso di avviso di accertamento il contribuente può rinunciare spontaneamente alla possibilità di presentare ricorso, ottenendo così una riduzione delle sanzioni. Per poter ottenere questa riduzione delle sanzioni, deve quindi rinunciare all'impugnatura dell'avviso di accertamento, rinunciare a presentare un'istanza di accertamento con adesione e pagare la somma dovuta entro la sua scadenza.
Altrimenti è possibile far richiesta di accertamento con adesione.

Cosa succede se non si paga un avviso di accertamento?

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In caso di mancato pagamento all'Agenzia delle Entrate, a seguito di un avviso di accertamento, si passa agli atti esecutivi. Il primo passaggio è l'iscrizione a ruolo del debito, successivamente verrà inviata la notifica della cartella di pagamento da parte dell'Agente di riscossione, che è lo stesso che, in fine, effettuerà il pignoramento dei beni.
In casi eccezionali, in cui ad esempio la somma evasa superi i 150mila euro, si può incorrere nel reato di "dichiarazione infedele".

L'avviso di accertamento esecutivo

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L'Avviso di accertamento passa alla fase esecutiva nel momento in cui, scaduto il tempo per poter presentare ricorso e passati 30 giorni dalla data di scadenza del pagamento, la pratica viene passata all'Agente della riscossione che si occuperà della riscossione della somma. L'Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà prima di tutto inviare una PEC o una raccomandata semplice in cui dichiara la presa in carico da parte sua, a meno che questo non potrebbe in qualche modo impedire la riuscita della riscossione.
Dal momento della notifica alla riscossione effettiva passano comunque 180 giorni.

L'avviso di accertamento IMU

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L'avviso di accertamento viene emesso anche per notificare il mancato pagamento dell'IMU, o per la sua omessa dichiarazione.
L'Art.1, comma 165 della legge 296/2006 stabilisce che nell'avviso di accertamento vengano sommati il netto dell'imponibile IMU, le sanzioni che equivalgono al 30% della somma precedente, gli interessi moratori e le spese di notifica della raccomandata.
Anche in questo caso la notifica deve essere inviata a distanza di cinque anni, in data 31 Dicembre, da quando si sarebbe dovuta effettuare la dichiarazione o il versamento dell'IMU.
Per effettuare il pagamento basterà compilare l'F24 che si troverà in allegato all'avviso di accertamento, presso la propria banca, un ufficio postale o direttamente online.
Nel caso in cui si abbiano validi motivi di contestazione, è possibile fare ricorso in autotutela, tramite PEC.

Data: 22/03/2022 11:00:00
Autore: T.B.