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Pensioni, quota 41: come funziona

Quota 41 è la possibilità di uscita per tutti al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione a prescindere dalla soglia anagrafica


Pensioni a quota 41, di cosa si tratta

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Si torna a parlare di riforma delle pensioni e, in particolare, di quota 41. Si tratta tuttavia di un nome forse non utilizzato in senso proprio. Al momento i meccanismi di pensionamento ribattezzati con il termine "Quota" hanno fatto riferimento alla somma dell'età anagrafica agli anni di contribuzione (vedesi Quota 100). È la Lega che spinge per far scattare già dall'inizio del prossimo anno, quando si sarà esaurita Quota 102, la cosiddetta Quota 41 ossia la possibilità di uscita per tutti al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione a prescindere dalla soglia anagrafica.

Pensioni, il sistema attuale

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Come si va in pensione attualmente? Nel 2022 è possibile con la pensione di vecchiaia a 67 anni (età che dovrà essere adeguata negli anni successivi in base all'aspettativa di vita) con un' anzianità contributiva di almeno 20 anni. Ci sono poi diverse modalità di pensionamento anticipato, tra cui l'Ape volontario o sociale, Isopensione, Quota 102, pensione anticipata per mansioni usuranti e infine pensioni per i lavoratori precoci e Opzione Donna. Resta la possibilità di anticipare il pensionamento rispetto ai 67 anni.

Quota 41, le criticità

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Tornando a quota 41 si tratta al momento di una scelta che è prevista solo per alcune tipologie di lavoratori, come i "precoci" e quelli impegnati in attività usuranti, e che è sostanzialmente condivisa dai sindacati, seppure in alternativa all'ipotesi di pensionamenti attorno alla soglia dei 62 anni d'età. Rispetto ai casi specifici, l'utilizzo di questa modalità per tutti avrebbe non poche conseguenze soprattutto in relazione ai conti pubblici, almeno secondo le simulazioni dell'Inps.

Pensioni a quota 41, le stime dell'Inps

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Data: 29/05/2022 08:00:00
Autore: Gabriella Lax