Luce e gas: come pagare il giusto nonostante i rincari
- La protesta bianca di "Avvocati Liberi" contro il caro bollette
- Strumenti legali contro richieste illegali
- Cosa fare in pratica...
- Abbiamo chiesto all’Avv. Angelo Di Lorenzo, presidente di Avvocati Liberi maggiori informazioni sull’iniziativa
- Quali sono i rischi cui si potrebbe andare incontro?
- Qual è l'orientamento dei giudici in merito?
La protesta bianca di "Avvocati Liberi" contro il caro bollette
L'Associazione "Avvocati Liberi", unitamente a molte altre associazioni, sindacati e comitati (#IONONPAGO, FISI, OSA, Diritti Umani e Salute, IO APRO, ARBITRIUM, RI-Esistenza, Umanità e Ragione, RInascitalia, C15O, ITA.LI e tante altre) ha iniziato la sua protesta "bianca" contro gli aumenti senza precedenti delle bollette di gas ed elettricità.
Con questa aperta manifestazione di dissenso, che è stata soprannominata significativamente #pagosoloilgiusto, gli Avvocati dell'Associazione vogliono fornire gli strumenti necessari per consentire a tutti i cittadini di far valere i propri diritti contro richieste unilaterali e fuori da ogni logica, che stanno portando al collasso piccole imprese e famiglie.
Un'azione con cui si vuole mettere lo Stato di fronte alle proprie responsabilità di quanto sta accadendo, per la sua palese incapacità di tutelare gli interessi dei cittadini, che non possono essere sempre vittime di un sistema che li espone all'obbligo di dover pagare supinamente.
Ha tutto l'aspetto di un ricatto quello di costringere i cittadini ad accettare bollette triplicate per non trovarsi nell'impossibilità di soddisfare i propri bisogni primari come prepararsi i pasti, riscaldare la casa e curare la propria igiene.
Strumenti legali contro richieste illegali
La proposta e la strategia di questa protesta prevede una reazione pacifica e preventiva, attraverso l'utilizzo di alcuni documenti, che si possono scaricare liberamente dal sito dell'associazione:
- Lettera di revoca della domiciliazione bancaria delle bollette
- Lettera di reclamo LUCE
- Lettera reclamo GAS
- Lettera di segnalazione all'Autorità di controllo e alla Corte dei Conti
- Vademecum con guida alla conciliazione;
- Lettera per la richiesta di rimborso delle somme che sono state indebitamente acquisite in virtù della delega per l'addebito delle somme sul contro corrente bancario;
Con questi documenti si avvia un percorso di protesta, i cui step vengono descritti chiaramente e dettagliatamente nel vademecum.
Una manifestazione di dissenso che parte dalla legalità e che prevede il ricorso a strumenti legali per trasmettere un messaggio forte e chiaro contro un sistema che di legale non ha nulla.
Il tutto in pieno contrasto con quanto previsto dal nostro ordinamento che sancisce il principio della buona fede contrattuale, dell'obbligo di informativa contrattuale, dell'equilibrio sinallagmatico e del diritto di poter venire meno agli accordi in presenza di una eccessiva onerosità sopravvenuta.
Cosa fare in pratica...
Per poter completare il percorso di questa protesta silenziosa è necessario compiere il primo e significativo step, che prevede la revoca della domiciliazione bancaria per gli addebiti delle bollette sul conto corrente, per impedire l'addebito permanente delle somme.
Compiuto questo passaggio ci si deve attivare per contestare la vessatorie delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di gas ed energia, per procedere quindi e infine alla attivazione della procedura di conciliazione e alla richiesta di rimborso delle somme che sono state acquisite dal fornitore in modo indebito.
Abbiamo chiesto all’Avv. Angelo Di Lorenzo, presidente di Avvocati Liberi maggiori informazioni sull’iniziativa
#pagosoloilgiusto è la forma di tutela che ogni soggetto, individuale o commerciale, può esercitare in mancanza di una tutela da parte dello Stato, che invece dovrebbe intervenire per proteggere i cittadini dai meccanismi speculativi che prevedibilmente sopraggiungono in momenti di fibrillazione della situazione geopolitica o dei mercati.
Abbiamo già assistito nel recente passato a fenomeni di questo tipo e lo Stato è intervenuto immediatamente per porre un freno allo sfruttamento senza controllo delle esigenze diffuse, come accaduto con la vicenda delle mascherine durante la prima fase pandemica e come avvenuto in seguito con i rincari dei carburanti.
Questa volta invece, sull’energia, lo Stato è completamente assente, anzi, questo suo disinteresse è il sintomo di un interesse contrario, quello di profittare di ingenti guadagni tramite le grandi imprese cui partecipa in quota e cui ha affidato la gestione del mercato energetico, la cui azione genera extraprofitti a mezzo su rincari fuori controllo - anche del 1000% maggiori rispetto al 2020 (500% rispetto al 2021) - pagati interamente dagli italiani.
Si è trovato così il modo di attingere ai conti correnti ed al risparmio delle persone, poichè l’energia è indispensabile e nessuno può farne a meno, né famiglie né imprese, e quindi ciascuno è costretto a pagare qualsiasi cifra per avere la somministrazione di luce, come qualsiasi cifra si pagherebbe se si trattasse di acqua.
L’energia è indispensabile, oggi, quanto l’acqua, e perciò come tale andrebbe regolamentata, sono beni naturali di carattere primario che non possono lasciati al profitto di privati che gestiscono un mercato deregolamentato in regime oligopolistico.
La libertà del mercato dipende dalla concorrenza che porta a fornire “il miglior servizio al minor prezzo”, mentre nel caso del mercato energetico gli operatori sono pochi e tutti subordinati ai prezzi stabiliti nelle borse finanziarie da pochi (grandi) players che agiscono in regime di sostanziale oligopolio, tanto che il mercato si dice “libero” nel senso che questi operatori sono “liberi” di fare ciò che vogliono, che tradotto vuol dire fornire “il minor servizio possibile al maggior prezzo”.
Ma se lo Stato è assente allora spetterà agli utenti finali tutelare i propri diritti, i propri contratti e le proprie forniture, utilizzando gli strumenti che l’ordinamento giuridico mette loro a disposizione, primo fra tutti i meccanismi di tutela contro gli abusi delle posizioni dominanti da parte degli operatori energetici.
Questo ALI e le altre Associazioni promotrici stanno cercando di fare, ossia mettere a disposizione di chi non intende subire prelievi forzati, gli strumenti per rifiutare il pagamento dei costi conseguenti alle azioni speculative ed alle politiche belligeranti del governo italiano.
Quali sono i rischi cui si potrebbe andare incontro?
L’iniziativa #pagosoloilgiusto presenta però due profili degni di attenzione: il primo riguarda la sua efficacia, che sarà tanto maggiore quanto più estesa sarà la condivisione da parte degli utenti. La seconda riguarda i rischi di distacco o depotenziamento, certamente limitati rispetto all’eventualità che non venga assolutamente nulla (morosità totale) rispetto al pagamento di quanto sarebbe “giusto” con contestazione delle eccedenze, ma non da escludersi del tutto
I rischi ci sono, è innegabile, ma l’alternativa non esiste, nel senso che o si paga tutto quanto richiesto dai fornitori e si è allora sicuri che distacchi non vi saranno, oppure non si paga nulla ed allora sicuramente si avranno distacchi e depotenziamenti.
#pagosoloilgiusto è una posizione mediana che evita la formazione di una morosità assoluta pagando quanto dovuto e ponendo in contestazione le eccedenze da imputarsi ai reali debitori (Stato e Operatori economici), il che dovrebbe limitare il rischio in misura sensibile.
In ogni caso, qualora ciò avvenga, si potrà ricorrere al giudice opponendo ragioni in fatto ed in diritto che attesteranno la buona fede e la correttezza dell’utente finale, da spendere in procedimenti urgenza per la richiesta immediata di riattivazione della fornitura.
Qual è l'orientamento dei giudici in merito?
Già nei tribunali abbiamo i primi provvedimenti, dei quali segnalo forse il primissimo (almeno a noi noto) costituito dall’ordinanza del 22.6.22 del Tribunale di Arezzo (Giudice Rossi) che stabilito, in sede cautelare, la risoluzione di un contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta di un contratto di fornitura a causa degli “abnormi cause di natura economica e finanziaria, di carattere generale o particolare che hanno inciso sui prezzi stessi in maniera straordinaria e imprevedibili” dei servizi di deposito conto terzi di prodotti gelati, congelati e surgelati dell’impresa richiedente.
Questo provvedimento costituisce una cupa avvisaglia della mole enorme di contenzioso che potrebbe riversarsi nei tribunali italiani a causa della “crisi energetica”, che non appare avere carattere temporaneo e che invece è destinata ad aggravarsi con il passare del tempo.
Data: 22/10/2022 05:00:00Autore: Redazione