Soggetti sovraindebitati: quali tutele legali
- La situazione italiana dei crediti deteriorati
- Le tutele offerte dalla legge 3/2012
- Le tutele stragiudiziali per i debitori
La situazione italiana dei crediti deteriorati
Ad oggi, moltissime famiglie italiane vivono in condizioni di difficolta? economica a causa di una grave situazione debitoria.
Nel 2020 era indebitato il 28,1 per cento delle famiglie italiane. A fronte di una sostanziale stabilità della percentuale di famiglie con debiti per ragioni professionali o verso parenti e amici, era, infatti, cresciuta quella di nuclei con debiti per immobili o per finalità di consumo (Dati dell'Indagine sui bilanci delle famiglie, Banca d'Italia, Luglio 2022).
Nel 2020, inoltre, circa il 7 per cento delle famiglie con debiti per finanziare l'acquisto, la ristrutturazione di un immobile o la spesa per consumi ha fatto ricorso alle moratorie, che hanno consentito di sospendere per alcuni mesi il pagamento dei ratei di mutui e finanziamenti (Dati dell'Indagine sui bilanci delle famiglie, Banca d'Italia, Luglio 2022).
Inoltre circa il 4% delle famiglie indebitate ha dichiarato di essere stata in ritardo con i pagamenti delle rate per un periodo superiore ai 90 giorni (Dati dell'Indagine sui bilanci delle famiglie, Banca d'Italia, Luglio 2022).
La situazione economica di molte famiglie italiane, nel 2021 e nel 2022 inoltre, è peggiorata con le conseguenze della pandemia da Covid-19 e con al crescente inflazione dei prezzi dei beni di consumo e delle materie prime.
Le tutele offerte dalla legge 3/2012
Introdotto nel sistema giuridico italiano dalla legge 3/2012, il concetto di "sovraindebitamento" è la difficile situazione di coloro, consumatori o piccole imprese, che non riescono a pagare i propri debiti a causa di uno squilibrio tra le disponibilità economiche ed i debiti da pagare.
La legge n. 3 del 27 gennaio 2012 stabilisce norme in materia di soluzione delle situazioni di sovraindebitamento dei soggetti non fallibili.
È una norma che costituisce una soluzione ai problemi di debito contratti dai cittadini/consumatori, ovvero da imprese non soggette al fallimento.
La finalità principale della legge sul sovraindebitamento è quella di permettere legalmente al debitore di pagare quanto gli è possibile e di vedersi cancellato il debito che è accertato non può essere pagato. È quindi possibile pagare il giusto per liberarsi dal debito e tornare una persona serena.
Avviare una procedura di sovraindebitamento è una pratica complessa che necessita quindi di un costante affiancamento svolto da professionisti esperti in materia.
Il Tribunale, al fine di vagliare la fattibilità della proposta avanzata, nominerà un O.C.C. (Organismo di Composizione della Crisi), tenuto a valutare la soluzione migliore per il proponente.
La proposta può avere ad oggetto:
- Accordo di ristrutturazione dei debiti
L'accordo di ristrutturazione dei debiti dà la possibilità a tutti i soggetti destinatari della Legge 3/12 di rivolgersi al Tribunale.
Per poter divenire operativo l'accordo di ristrutturazione dei debiti necessita anche dell'assenso di un numero di creditori che rappresenti almeno il 60% dei crediti, oltre che del giudizio di fattiblità dell'O.C.C.
Il piano del consumatore è lo strumento riservato alle persone fisiche/consumatori in situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni contratte e il patrimonio liquidabile.
Per potervi accedere il cittadino, oltre a non agire con riferimento all'esercizio di un'attività professionale o imprenditoriale, deve essere meritevole e non deve aver quindi contratto debiti in maniera del tutto sproporzionata rispetto alle potenzialità del suo patrimonio.
Con essa il debitore mette a disposizione, per la soddisfazione dei debiti, i propri beni e tutti i propri crediti, liquidando di fatto il suo intero patrimonio.
Le tutele stragiudiziali per i debitori
Ossia crediti, vantati dalle banche, che i debitori non sono più in grado di pagare ed includono mutui, finanziamenti e prestiti per i quali la riscossione è incerta, sia in termini di rispetto della scadenza e sia rispetto alla somma.
Si tratta quindi di esposizioni verso soggetti in stato di insolvenza (o condizioni equiparabili).
I crediti non performing vengono determinati dalla difficoltà economica di persone e imprese, che si ritrovano in condizioni finanziarie tali per cui non sono più in grado di assolvere gli obblighi relativi ai prestiti ricevuti.
L'ente creditizio è sottoposto ad una serie di vincoli che fanno riferimento al bilancio, alla redditività e al capitale; vincoli che la banca rischia di non rispettare proprio a causa dei non performing loans.
I crediti deteriorati limitano la capacità delle banche di erogare nuovi prestiti, per cui comportano ripercussioni negative sulla redditività e la solidità dell'ente creditizio stesso.
Pertanto, attraverso la giusta negoziazione dei rapporti di credito-debito, è possibile addivenire a soluzioni bonarie di chiusura della controversia tra privato cittadino/impresa ed istituto di credito, in quanto è anche interesse dell'istituto di credito procedere con la chiusura della situazione di credito incagliato.
I dati sugli NPL
Solo nel 2017, secondo i dati forniti dalla Banca d'Italia, nel nostro paese, l'ammontare dei crediti deteriorati al 37% del totale europeo.
Secondo il Market Watch Npl, nel triennio 2022-2024, sono attesi 82 miliardi di euro di nuovi flussi di credito deteriorato, con un incremento di 10 miliardi, 6/9 mesi di ritardo rispetto alle previsioni dello scorso febbraio e un picco previsto nel 2023.
Ed è proprio in questa ottica ed alla luce di questi principi che è necessaria la più ampia divulgazione, conoscenza ed applicazione degli strumenti di tutela dei debitori, per venire incontro tutti quei soggetti che non riescono più a far fronte ai propri debiti, fornendo una concreta possibilità di trovare una soluzione che dia vita ad un nuovo inizio.
Avv. Corrado C. Manni
Data: 07/11/2022 14:00:00
Autore: Corrado C. Manni