Accusa di diffamazione: come difendersi?
Come comportarsi nel momento in cui si offende la reputazione di una persona attraverso un post pubblicato sui social?
- Post diffamatorio su Facebook
- Diffamazione: di cosa si tratta?
- Come comportarsi in caso di accusa di diffamazione?
Post diffamatorio su Facebook
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Poniamo il caso che hai scoperto una notizia traumatizzante. Sei stato tradito, hai scoperto che qualcuno ha parlato male di te. Ovviamente crescono inconsciamente i sentimenti di rabbia e delusione e decidi di sfogare la tua frustrazione a mezzo social magari pubblicando un lungo post su Facebook dove offendi la reputazione di persone terze.
Data: 10/01/2023 09:00:00Dopo qualche tempo però scopri che lo sfogo di quel momento ti ha messo nei guai, poichè sei stato querelato.
Come comportarsi in questo caso?
Diffamazione: di cosa si tratta?
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Prima di procedere con l'eventuale difesa da un'accusa di diffamazione, chiariamo di cosa si tratta. Fondamentalmente se si offende la reputazione e l'onore di una persona assente nel momento in cui se ne parla si commette questo reato. Ovviamente affinchè ciò si configuri è necessaria la presenza di due o più o persone con la consapevolezza di ledere la reputazione di altri. Trattasi quindi di dolo generico in quanto la Corte di Cassazione ha stabilito che è sufficiente, come poc'anzi detto che ci siano consapevolezza e presenza di più soggetti in quel momento.
Come comportarsi in caso di accusa di diffamazione?
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Prima di tutto va sottolineato che la pena in caso di condanna può arrivare fino ad un anno di reclusione o una multa fino a 1032,00 euro. Nel caso in cui vi sia contestazione anche dell'aggravante la reclusione è aumentata fino a tre anni, la multa invece non è inferiore ad euro 516,00.
Per difendersi da tale accusa, la prima cosa da fare è indubbiamente ammettere di aver sbagliato magari cancellando il post incriminato e porgendo le scuse alla persona offesa. In questo caso potrebbe accadere che la persona diffamata possa ritenersi soddisfatta e quindi procedere alla remissione di querela o evitare di sporgerla nel caso in cui ancora non l'avesse formalizzata.
Nel malaugurato caso in cui si giunga al processo, l'imputato dovrà dimostrare (a mezzo del suo avvocato) che o il post è stato scritto da persona diversa da lui; che quanto presente sui social in realtà non era lesivo della reputazione del querelante; esercizio del diritto di critica oppure che la querela sia stata sporta oltre il termine previsto.
Dott. Alessandro Pagliuca
Praticante Avvocato
alessandropagliuca12@gmail.com
Autore: Alessandro Pagliuca