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Grafologia forense: il tremore

I tremori artificiali o spontanei: aspetti essenziali del tremore, uno dei temi cardine in grafologia forense


Cos'è il tremore e come rileva in grafologia

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Con il presente articolo ci si propone di compendiare gli aspetti essenziali ed imprescindibili del tremore, uno dei temi cardine in grafologia, soprattutto per le implicazioni in perizia.

Spesso il Grafologo si trova ad avere a che fare con scritture ricche di tremori. Compito arduo, e da non sottovalutare, è la valutazione del tremore; pertanto, il Grafologo deve considerare in primis se il tremore è artificiale o reale.

Lo studio del tremore ha origini antiche. Infatti già nel I secolo d.C. Galeno distinse varie forme di tremore.

Il tremore può essere definito come un "movimento ripetitivo, stereotipato, regolare o irregolare, con carattere oscillatorio, che interessa i piccoli muscoli; è rilevabile nei muscoli delle dita, delle mani, del volto, ed è determinato da una serie di contrazioni alternate di muscoli antagonisti"[1].

Charcot ha descritto e registrato graficamente l'andamento ritmico del tremore, introducendo una classificazione secondo la quale "il tremore ad "oscillazioni lente", anche detto "lento" o "grossolano", ha una frequenza di 4-5 oscillazioni al secondo; mentre quello "vibrante", "rapido" o "fine", ne presenta 8-9 al secondo"[2].

Essendo un movimento distale, il tremore è evidenziabile nella scrittura in cui le oscillazioni grafiche hanno una loro peculiarità a seconda della struttura cerebrale patologicamente interessata e responsabile nella trasmissione del movimento scrittorio. Per il grafologo francese Crepieux Jamin una scrittura è tremante quando vi si riscontrano scatti nel tratto, dovuti a piccoli movimenti della mano[3].

Tipi di tremori

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Vi sono diversi tipi di tremori, che vengono suddivisi in:

a. Tremore essenziale

b. Tremore cerebellare (intenzionale) associato con malattie degenerative

c. Tremore Parkinsoniano

d. Tremore associato a malattie degenerative

a. Disordini metabolici

b. Intossicazioni

Ciò che permette di indicizzare e di caratterizzare il tremore nella scrittura sono:

Nel corso di molteplici incarichi in diversi procedimenti giudiziari, si sono riscontrate con una certa frequenza scritture tremolanti. Non se ne possono però trarre conclusioni certe, in quanto non è semplice identificare la tipologia del tremore, ma bisogna sempre osservare, in primis, se si tratta di un tremore orizzontale, verticale o misto.

Nel tremore orizzontale, le oscillazioni sono perpendicolari rispetto alla direzione del tratto, cioè perpendicolari all'asse delle aste e delle gambe delle lettere. Nelle estremità destre e sinistra delle parole il tremore si accentua. Una caratteristica di questo tipo di tremore è quella di osservare nell'insieme la forma generale delle lettere.

Nel tremore verticale, detto anche "colpo di frusta", il senso dell'oscillazione si presenta come tratti grafici paralleli all'asse delle aste e delle gambe delle lettere.
Nei tremori misti ovviamente si riscontrano allo stesso tempo sia le oscillazioni orizzontali sia quelle verticali.

I segni che differenziano le scritture genuinamente tremolanti sono:

a. la presenza di oscillazioni piuttosto ampie: scrittura con tremore costante, cioè di dimensioni non modificate, ma piuttosto ridotta ed angolosa. Le persone anziane che tremano riducono le dimensioni della loro grafia quando si accorgono di tremare e ritengono che il tremore sarà minore se diminuiscono l'ampiezza del tracciato.

b. l'aumento della pressione: dovuto ad una pesantezza caratteristica della mano, che provoca degli annerimenti anormali delle lettere ad ovali come le a, le e, le o, le d, le q, ecc. L'irregolarità dell'appoggio che deriva da una mancanza di coordinazione dei movimenti provoca variazioni molto accentuate della pressione.

c. lo schiacciamento della base degli ovali: la mano non ha più abbastanza forza e flessibilità per tracciare le forme arcuate. L'ovale diviene pertanto angolare o quadrangolare.

d. il trascinamento: i meccanismi dei movimenti di alzata di penna non sono automatici; la penna, la biro o la punta pestano o trascinano sul foglio e depositano dei piccoli tratti leggeri parassiti somiglianti a dei fili di ragnatela.

e. la sinuosità dell'allineamento di base: la linea ideale che corre sotto la riga, la parola o la firma accentua il suo serpeggiamento, anche se si scrive su carta rigata.

Tremori genuini o autentici

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I tremori genuini o "autentici" possono essere distinti in quattro tipi di tremori:

I tremori senili sono quelli dovuti all'invecchiamento di tutta la persona, ivi compreso ovviamente l'apparato neuro-muscolare. Con l'avanzare dell'età, in tutti gli uomini, o almeno comunemente, questa anomalia compare in modo appena avvertibile e si accentua fino a destrutturare e disorganizzare la grafia e a produrre effetti molto visibili, specialmente negli allineamenti di base: nel tremore senile, infatti, il rigo non viene mantenuto, ma la scrittura "punta" a salire o a scendere sul foglio, senza regole né alternanza.
Nel confronto con i tremori di altra natura, quello senile è misto e discontinuo.
I tremori nelle scritture sono determinati inevitabilmente anche da varie accidentalità e da molte malattie. Di conseguenza, si debbono differenziare i vari tipi di tremori. Nella stessa categoria, inoltre, si distinguono varietà per la frequenza e l'intensità delle "scariche" o scosse.

I tremori fisiologici sono causati da una perturbazione transitoria o continua della tonicità dell'apparato neuro-muscolare. Si tratta dei tremori occasionali, che colpiscono le persone debilitate, i convalescenti e i neuropatici. Questi tremori possono essere causati da freddo intenso e improvviso, da una forte emozione, da uno "stordimento" e da sforzi violenti.

I tremori meccanici sono specifici di coloro che svolgono lavori molto pesanti e continui con le braccia. Il tremore degli arti superiori provoca appunto un effetto molto particolare sulla scrittura.

I tremori essenziali o "propri" dell'indole della persona che ne è affetta sono pure conosciuti sotto il nome di tremori ereditari neuropatici, o di degenerazioni. Si manifestano comunemente già nella prima infanzia o nella prima giovinezza, ma ancora più tardi ed eccezionalmente anche nell'età avanzata. Più di un componente di una stessa famiglia non di rado ne viene colpito alla stessa età.

Tremori spontanei e artificiali

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Nel campo della Grafologia si deve distinguere il tremore spontaneo dal tremore artificiale.

Il tremore spontaneo, o "autentico", viene spesso causato dallo stato di salute fisica e/o psichica di chi scrive. Se il suo corpo è in preda ad un insieme più o meno accentuato di movimenti oscillatori, ogni moto che lo agita è la causa delle oscillazioni che si riscontrano nella sua scrittura. Le oscillazioni spontanee presentano di moti alternativi periodici quasi sempre ritmici. Il tremore nella scrittura è dunque un disturbo del movimento caratterizzato da oscillazioni dell'arto con cui si scrive. È un movimento di "va e vieni" che va da sinistra a destra o dall'alto in basso.

Il riconoscimento della loro contraffazione è possibile con l'esame a mezzo di microscopi stereoscopici ed ottici, anche mediante macrofotografie a cinque-sei diametri, che consentono osservare e di scoprire lo sforzo nel tracciare le firme e le scritture, e le ineguaglianze del movimento, dell'appoggio e dei tratti ascendenti e discendenti. Le caratteristiche dei tremori " autentici" concernono il mutamento della direzione del tratto di scrittura, le oscillazioni e la loro ampiezza, l'intensità e i cambiamenti determinati dal progredire dell'età.

Per l'esperto in scritture, Grafologo, il tremore è caratterizzato da una o più deviazioni del tracciato che normalmente segue un tratto di penna. Il tremore - come ormai sappiamo - è spesso caratterizzato da una o più deviazioni del tracciato che seguono un tratto di penna.

Per stabilire se un tremore è simulato, lo si deve confrontare con un tremore "autentico".

Quello simulato consente di notare, mediante idonei strumenti ottici e macrofotografie, disuguaglianze nel movimento e differenze sostanziali tra tratti ascendenti e tratti discendenti.
Diversamente da quanto è dato osservare nel tremore "autentico", in quello simulato è più accentuato "va e vieni" all'inizio che alla fine della scrittura.

Il tremore spontaneo può essere provocato dalle seguenti cause:

L'altro tipo di tremore simulato da un falsario, sarà caratterizzato:

L'esame accurato di uno scritto, secondo alcune tesi, potrebbe consentire di accertare che l'autore sia dedito agli stupefacenti o sia momentaneamente sotto gli effetti di una droga, che sia un alcoolista, che sia una persona in età
molto avanzata, che sia affetto da depressione, o anche che sia un simulatore. Numerose malattie hanno certamente delle ripercussioni diverse sul grafismo. E non potrebbe essere diversamente. Si parla allora di scritture patologiche, come vengono definite quelle scritture nelle quali si possono rilevare, in maniera costante, dei tracciati anomali.

Alcuni tremori sono definiti "essenziali", vale a dire connaturati alla natura stessa dell'autore. Questi tremori sono noti anche col nome di tremori ereditari, di degenerazioni o di nevrosi tremolanti: possono comparire sia nell'infanzia o nella giovinezza, sia più tardi, quando l'età procede. Coll'avanzare dell'età, le oscillazioni diventano sempre più ampie. In particolare, le persone anziane che hanno arti scossi da fremiti e sussulti riducono le dimensioni della loro grafia quando si accorgono di tremare e ritengono che il tremore sarà minore se diminuiscono l'ampiezza del tracciato.

In modo particolare, il tremore simulato è dunque discontinuo. Nei tratti orizzontali tende inoltre ad accentuarsi a paragone dei tratti verticali di scrittura.
Quando si osservano oscillazioni da tremore in un testamento e gli effetti del tramite scompaiono dalla "scrittura" o dalla firma eseguite in epoca successiva anche di pochi giorni o poche ore, come per un'improvvisa e miracolosa scomparsa del tremore, quella volta ci ritroviamo di fronte a una indiscutibile simulazione.
Le ineguaglianze sia del movimento, sia dell'appoggio e sia infine dei tratti ascendenti e discendenti danno luogo a elementi che, nel loro insieme, fanno scoprire scritture e firme falsamente tremolanti.

La grafologia peritale analizza e distingue il tremore autentico da quello simulato.

Quest'ultimo può essere individuato cogliendo le disuguaglianze del movimento nell'alternanza di tratti tonici a tremolanti, osservando le immagini a forte ingrandimento. Inoltre, il falsario riproduce il tremore maggiormente all'inizio che alla fine delle parole, contrariamente al tremore patologico che aumenta progressivamente.

Infatti, il tremore artificioso non è coerente, si può notare nei tratti dove è richiesto maggiore impegno, come nei tratti ascendenti, trasversi e nei collegamenti, mentre i tratti discendenti sono di solito indenni e il loro tracciato è netto ed energico. È frequente anche che chi simuli il tremore lo riproduca sia all'inizio che alla fine delle parole, immettendo delle oscillazioni provocate nei modi più diversi.


Dott.ssa Aurora Prestianni

Consulente Network

Studio Legale Cataldi di Roma


Bibliografia:

- Bravo A., Argomenti di Grafologia peritale, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2001

- Bravo A., Tarantino V., Il tremore in scrittura, Urbino, Istituto di Grafologia Giudiziaria, 1986

- Costa A., Caltagirone C., Malattia di Parkinson e parkinsonismi, Milano, Springer, 2009

- Crépieux Jamin J., Le basi fondamentali della grafologia e della perizia in scrittura, Torino, Bocca, 1929

- Crotti E., Magni A., Venturini O., La perizia in tribunale. Manuale di consulenza grafotecnica, Milano, Franco Angeli, 2011

- D'Alessandro M., Tecnica peritale, Urbino, Istituto Grafologico "G. Moretti", 1980

- Pirone G., Il falso in scritture, Padova, Cedam, 1996

- Tarantino V., I tremori in scrittura, in «Grafologia medica», 1-2, 1997, pp. 16-28

- Vettorazzo B., Grafologia giudiziaria e perizia grafica, Milano, Giuffrè, 2004

- Vettorazzo B., Metodologia della perizia grafica su base grafologica, Milano, Giuffrè, 1998

Note:

[1] A. Bravo, V. Tarantino, Il tremore in scrittura, Urbino, Istituto di Grafologia Giudiziaria, 1986, pp. 3-5.

[2] V. Tarantino, I tremori in scrittura, in «Grafologia medica», 1-2, 1997, p. 16.

[3] J. Crépieux Jamin, Le basi fondamentali della grafologia e della perizia in scrittura, Torino, Bocca, 1929

Data: 23/03/2023 08:00:00
Autore: Aurora Prestianni