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Riforma previdenziale forense in vigore dal 2025

Approvata la riforma del sistema previdenziale forense. Il nuovo Regolamento Unico della Previdenza Forense entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025


Con l'approvazione da parte dei Ministeri Vigilanti della delibera del Comitato dei Delegati del 23 maggio 2024 si conclude il lungo iter della Riforma Previdenziale di Cassa Forense.

La riforma entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, lo rende noto lo stesso ente previdenziale.

Le principali modifiche introdotte sono:

A partire dal 1° gennaio 2025, è prevista l'introduzione del sistema di calcolo contributivo "pro rata" delle prestazioni pensionistiche.

Agli attuali iscritti si applica il sistema di calcolo misto che prevede una prima quota calcolata con il sistema retributivo vigente per le anzianità contributive sino al 31 dicembre 2024, e una seconda con il sistema contributivo, per le anzianità successive al 2024.

Gli iscritti a partire dal 1° gennaio 2025, avranno diritto alla "pensione unica di vecchiaia contributiva", calcolata esclusivamente secondo il sistema contributivo;

Rimangono invariati i requisiti per il diritto a pensione dei professionisti già iscritti, a cui si applica il regime di calcolo misto.

Per i professionisti cui si applica il regime di calcolo integralmente contributivo la pensione potrà essere ottenuta: all'età di 70 anni con almeno 5 anni di contributi versati; all'età di 65 anni con almeno 35 anni di contributi versati e un importo alla decorrenza almeno pari al trattamento minimo vigente nell'anno.

Nel 2025 il contributo minimo soggettivo sarà di € 2.750,00 ed il contributo minimo integrativo sarà di € 350,00 euro. Nel 2024 i contributi sono stati rispettivamente di € 3.355,00 e € 850,00.

Gli iscritti di età inferiore ai 35 anni versano per i primi 6 anni la metà del contributo soggettivo e integrativo minimi. Il versamento in misura ridotta comporta il riconoscimento dell'intero anno ai fini del diritto alle prestazioni.

Il contributo soggettivo passa al 16% per il 2025, al 17% nel 2026 ed al 18% a partire dal 2027.

Il tetto reddituale del 2025 è pari a € 130.000, oltre il quale continua ad essere dovuto il contributo del 3%.

Il versamento della prima rata è stato posticipato al 30 settembre, unificandolo con il termine previsto per la presentazione del modello 5.

Cambiano le regole anche per i pensionati di vecchia, la cui aliquota contributiva aumenta al 12%, la modulare volontaria che sale dal 10% al 20% del reddito professionale, l'integrazione al minimo e la regolarizzazione spontanea che prevede una riduzione delle sanzioni del 60%. Rateazioni più facili infine, per debiti sopra i 10.000,00 euro potranno arrivare a 6 anni in luogo degli attuali 5.

Data: 04/10/2024 06:00:00
Autore: Redazione