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Strumenti di pagamento per minorenni: cosa prevede la normativa

Negli ultimi anni, l'utilizzo di strumenti di pagamento da parte dei giovani è cresciuto in modo significativo, in parallelo all'aumento degli acquisti online e della digitalizzazione dei servizi finanziari


Anche i minorenni si trovano spesso nella necessità di gestire piccole somme di denaro autonomamente, che siano per acquisti quotidiani o per gestire una paghetta elettronica.

Tuttavia, in Italia, l'accesso ai metodi di pagamento per i minori è regolato da precise normative volte a tutelarne la sicurezza e a garantire un controllo da parte dei genitori o dei tutori. In questo contesto, è importante capire quali strumenti sono effettivamente consentiti dalla legge e come funzionano, inclusa la possibilità di carte di credito per minorenni.

Strumenti di pagamento consentiti ai minorenni

In Italia, l'accesso ai minorenni a strumenti di pagamento è regolato da normative che impongono alcune restrizioni per proteggere i giovani. Lo strumento più comune e consentito per i minorenni è la carta prepagata, che non richiede l'apertura di un conto corrente collegato. Le carte prepagate possono essere facilmente ricaricate dai genitori o tutori e utilizzate per effettuare acquisti online o presso esercizi commerciali fisici.

Tali carte hanno spesso limiti di spesa predefiniti, proprio per controllare e limitare l'uso da parte dei più giovani. Un'altra opzione disponibile è la carta di debito, collegata a conti correnti pensati appositamente per minorenni, che consente pagamenti e prelievi ma con soglie di spesa giornaliere e mensili impostate e supervisionate dagli adulti.

La normativa italiana, invece, vieta l'uso di una carta di credito tradizionale per i minorenni, poiché l'accesso al credito richiede la stipula di un contratto che solo un maggiorenne può sottoscrivere. Tuttavia, grazie alla supervisione dei genitori, è possibile garantire ai giovani una prima esperienza di gestione del denaro con strumenti adeguati e sicuri.

In Italia, infatti, il divieto per i minorenni di stipulare un contratto di carta di credito si basa sulle disposizioni del Codice Civile, che regola la capacità giuridica e la capacità di agire. Nello specifico, l'articolo di riferimento è l'art. 2 del Codice Civile, il quale stabilisce che la maggiore età viene raggiunta al compimento del diciottesimo anno di età. Solo a partire da quel momento una persona ha piena capacità di agire, ovvero può autonomamente stipulare contratti, compresi quelli finanziari come la carta di credito.

In particolare, i contratti di credito prevedono la capacità di assumere obbligazioni finanziarie, il che richiede la piena capacità giuridica, riservata ai maggiorenni. Di conseguenza, i minorenni non possono legalmente sottoscrivere una carta di credito poiché ciò comporterebbe impegni economici e responsabilità che un minorenne non può assumere senza l'intervento di un tutore o genitore.

Questa regolamentazione è ulteriormente rafforzata dalle normative bancarie e dalle disposizioni di Banca d'Italia, che impongono controlli rigidi per l'accesso al credito, riservando tali strumenti esclusivamente ai maggiorenni.

La "carta di credito per minorenni": cosa dice la legge

Il concetto di carta di credito per minorenni può creare qualche confusione, poiché, come anticipato in precedenza, la normativa italiana non consente a un minore di sottoscrivere un contratto di credito in modo autonomo. La carta di credito tradizionale, infatti, richiede un contratto legale che solo una persona maggiorenne può firmare, in quanto comporta la concessione di un credito da parte della banca. Tuttavia, esistono soluzioni alternative che permettono ai genitori di garantire ai figli un metodo di pagamento simile.

Alcune banche, infatti, offrono delle carte di debito o carte prepagate pensate appositamente per i minorenni, con funzionalità simili a quelle di una carta di credito. In questo caso, la carta è emessa sotto la supervisione e la responsabilità di un genitore o tutore legale, che può impostare limiti di spesa, monitorare le transazioni e, in alcuni casi, bloccare l'uso della carta se necessario.

Queste carte possono essere utilizzate per effettuare acquisti online, in negozi fisici e per prelevare contanti presso gli sportelli automatici, ma non offrono accesso a un credito vero e proprio. La normativa garantisce quindi una certa autonomia ai giovani, mantenendo comunque un controllo efficace da parte degli adulti, per evitare un uso improprio dello strumento.

Norme sulla sicurezza e il controllo parentale

La normativa italiana prevede una serie di misure di sicurezza per proteggere i minorenni nell'uso degli strumenti di pagamento. Le carte prepagate o di debito pensate per i giovani sono progettate con limiti di spesa giornalieri o mensili, proprio per garantire un uso responsabile e controllato del denaro. Questo permette ai genitori o tutori di avere un costante controllo sulle transazioni effettuate, monitorando le spese del minore in tempo reale.

Le banche italiane offrono diverse funzionalità che facilitano il monitoraggio e la gestione delle carte per minorenni. Ad esempio, è possibile impostare avvisi via SMS o tramite app per ogni transazione eseguita, offrendo così un livello di controllo immediato e dettagliato. Inoltre, in caso di smarrimento della carta o di sospetti di frode, molte carte consentono di essere bloccate temporaneamente o in modo permanente, proteggendo il conto del minore da eventuali usi impropri.

Queste misure, unite alla responsabilità dei genitori, garantiscono che l'utilizzo di strumenti di pagamento da parte dei giovani avvenga in un contesto sicuro e regolamentato, senza esporli a rischi legati all'indebitamento o a spese eccessive.

Data: 30/10/2024 07:00:00
Autore: Redazione