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Fermo amministrativo: cos'è

Profili storici, normativa e tesi controverse sulla misura cautelare del fermo amministrativo
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Il fermo amministrativo rappresenta una misura cautelare di natura amministrativa utilizzata principalmente per garantire il soddisfacimento di crediti vantati dalla pubblica amministrazione nei confronti del cittadino o dell'impresa. L'istituto ha subito un'evoluzione significativa nel tempo, sia sul piano normativo che giurisprudenziale, sollevando nel contempo numerosi interrogativi interpretativi e critiche sotto il profilo della tutela del contribuente.

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Profili storici dell'istituto

L'origine del fermo amministrativo può essere ricondotta alla necessità dello Stato di assicurarsi la riscossione coattiva dei tributi e di altri crediti pubblici. Inizialmente, l'istituto non trovava una regolamentazione organica, ma veniva applicato in via amministrativa attraverso prassi consolidate. La disciplina normativa si è consolidata con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973, che ha introdotto una struttura più definita per l'esecuzione coattiva delle entrate erariali.
Negli anni, l'istituto ha subito diverse modifiche, con particolare rilievo per la riforma introdotta con il Decreto Legislativo n. 46 del 1999, che ha esteso la possibilità di disporre il fermo amministrativo ai concessionari della riscossione.

La rivoluzione normativa: il Codice della Crisi d'Impresa e le riforme recenti

Un passaggio cruciale per l'istituto si è avuto con l'introduzione del Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), che ha ridefinito il rapporto tra procedure esecutive e tutela del debitore. In particolare, la riforma ha stabilito nuovi criteri per l'adozione del fermo amministrativo, introducendo limiti più stringenti per la sua applicazione nei confronti di imprese in stato di crisi.
Ulteriori interventi normativi hanno poi rafforzato le garanzie per i contribuenti, imponendo obblighi più stringenti di comunicazione e motivazione da parte dell'amministrazione prima dell'iscrizione del fermo.

Tesi controverse e questioni giurisprudenziali

L'istituto del fermo amministrativo è stato oggetto di numerose controversie giuridiche, che hanno portato a orientamenti giurisprudenziali talvolta contrastanti. Tra le principali questioni si segnalano:
• La natura giuridica del fermo amministrativo: alcuni ritengono che il fermo abbia natura di sanzione amministrativa, mentre altri lo qualificano come misura cautelare finalizzata alla riscossione.
• La compatibilità con il diritto di proprietà: la Corte Costituzionale è intervenuta più volte per bilanciare il diritto del creditore pubblico con la necessità di garantire al contribuente mezzi adeguati di difesa.
• L'impugnabilità del provvedimento: sebbene il fermo amministrativo sia tradizionalmente considerato un atto amministrativo autonomamente impugnabile, vi sono stati dibattiti sulla giurisdizione competente (Tribunale ordinario o TAR).

Il fermo amministrativo rimane un istituto controverso, sospeso tra esigenze di efficienza della riscossione e tutela dei diritti del debitore. Le riforme degli ultimi anni hanno introdotto meccanismi di bilanciamento, ma permangono questioni aperte che necessitano di ulteriori interventi chiarificatori da parte del legislatore e della giurisprudenza.

Data: 06/03/2025 06:00:00
Autore: Chiara Ruggiero