Cassazione: Padre protettivo va condannato per maltrattamenti
Gli Ermellini, di fronte a tali abusi, hanno deciso per una linea dura escludendo che per tali ipotesi possa essere riconosciuta la misura meno grave dell'abuso dei mezzi di correzione.
Osservano infatti i Giudici che quest'ultima fattispecie presuppone un uso consentito e legittimo dei mezzi correttivi che, senza giungere alla violenza, si traduce in abuso a cagione dell'eccesso di arbitrarietà o intempestiva misura mentre impedire la frequentazione di ragazzi di sesso diverso, integra un comportamento talmente grave che deve essere punito con una sanzione più pesante.
La Corte sottolinea che un comportamento di questo tipo va condannato in modo più severo in quanto "non si concilia con le caratteristiche del delitto di abuso dei mezzi di correzione e disciplina, che presuppone un uso consentito e legittimo dei mezzi correttivi, che e', senza attingere a forme di violenza, trasmodi in abuso a cagione dell'eccesso, arbitrarieta' o intempestivita' della misura".La Corte ha dunque respinto il ricorso del padre spiegando che che "il regime di prevaricazione e violenza cui e' stata sottoposta" la ragazza con il divieto di vedere i ragazzi, "non si concilia con le caratteristiche del delitto di abuso dei mezzi di correzione e disciplina", ma con il reato piu' grave di maltrattamenti in famiglia. Con la sentenza lo ha anche condannato al pagamento di mille euro per aver fatto perdere tempo alla giustizia. Data: 13/09/2007
Autore: Cristina Matricardi