Cassazione: sovradosaggio farmacologico? Il medico risponde di omicidio colposo
La condanna, pronunciata in primo grado e già confermata in secondo grado, è stata fondata su alcuni accertamenti giudiziali dai quali è emerso il sovradosaggio dei farmaci e il fatto che l'evento mortale non potesse essere stato provocato da altri fattori causali quali un'ingestione per via orale volontaria o casuale del farmaco da parte della paziente poi deceduta.
Nella motivazione della Sentenza si legge che il sanitario va condannato perché "ha violato il divieto di somministrare le terapie in dosaggi superiori a quelli previsti e senza tener conto della pericolosità dei fattori di accumulo" introducendo, così, "nel quadro clinico della paziente un fattore di rischio poi effettivamente concretizzatosi". Data: 17/01/2008
Autore: Silvia Vagnoni