Cassazione: quando il tombino diventa insidioso
È questo il principio ricavabile dalla lettura di una recente pronuncia della Corte di Cassazione (Sent. n. 390/2008) la quale, trovatasi a giudicare sulla vicenda di un pedone caduto a causa di un tombino difettoso che letteralmente gli si apriva sotto i piedi, ne ha accolto il ricorso.
Gli "ermellini" hanno infatti individuato nella situazione descritta dal ricorrente e confermata dalle risultanze istruttorie una vera e propria "situazione di pericolo non evitabile, in quanto non segnalata, e non prevenibile, posto che in concreto ha determinato l'evento lesivo". Da qui, dunque, la riconosciuta "imputabilità soggettiva, a titolo di colpa grave, a carico del Comune, preposto alla sicurezza dei pedoni che utilizzano il marciapiede" e l'obbligo per quest'ultimo di risarcire il danno ingiusto derivato dall'evento lesivo. Data: 29/01/2008
Autore: Silvia Vagnoni