Cassazione: no all'uso dei borsisti per sbrigare affari privati
La Cassazione dice basta Stop all'uso smodato dei borsisti.E' stato infatti condannato a due anni di reclusione, il presidente di una nota associazione che aveva utilizzato nel suo studio borsisti per sbrigare "con abitualita' affari relativi all'attivita' privata". Con la
Sentenza 12291/2008 la sesta sezione penale della Corte ha rilevato che l'
imputato aveva utilizzato anche obiettori di coscienza per svolgere attivita' al di fuori dei compiti dell'ente.Un comportamento di questo tipo secondo la Corte configura il reato di
concussione e di
peculato.
Data: 27/03/2008
Autore: Roberto Cataldi