Il licenziamento del lavoratore a seguito di un controllo occulto e la privacy Andrea Pedicone - 24/11/24  |  Rottamazione quinquies: verso un nuovo "condono" fiscale Alice Cometto - 16/11/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Restituzione dei contributi previdenziali indebitamente pagati: danno da svalutazione monetaria

Nell'azione proposta dal datore di lavoro per la restituzione di contributi previdenziali non dovuti si deve applicare il principio nominalistico per cui l'obbligazione deve essere adempiuta mediante la restituzione della medesima quantità di moneta salvo il riconoscimento degli interessi legali e del maggior danno che il creditore provi di aver subito a seguito del ritardo.Lo ha stabilito la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione (Sent. n. 14970/02), precisando che ai fini del riconoscimento del maggior danno da svalutazione monetaria il creditore "non può limitarsi ad allegare la propria qualità di imprenditore e a dedurre il fenomeno inflattivo come fatto notorio, essendo egli tenuto, in base al generale criterio dell'onere della prova (art. 2697 cod. civ.), a fornire indicazioni in ordine al danno da lui subito come effetto della indisponibilità del denaro determinata dall'inadempimento". Data: 13/12/2002
Autore: Marina Demaria