Responsabilità medica: Chirurghi chiedono nuove regole
'La paura della magistratura - aggiunge il Presidente del Convegno, Antonio Mussa - ci spinge a non voler rischiare e cosi', se di fronte a 10 pazienti destinati a morire, il medico con un gesto eroico puo' tentare di salvarne 1 o 2, con la legge vigente puo' scegliere di non rischiare evitando cosi' un atto di eccellenza, ma la medicina difensivista e' un danno non solo per il medico, ma anche per il paziente, per questo chiediamo di essere non al di sopra della legge, ma di essere giudicati in modo imparziale e oggettivo'.
'Calibrare la responsabilita' del medico e' interesse sia del medico medesimo, ma anche del paziente - osserva Saverio Mannino, consigliere di Cassazione che ha contributo alla stesura del progetto di riforma - per questo proproniamo che il medico risponda di cio' che fa, della sua prestazione professionale, ma non venga giudicato sulla base di una casistica generale'.
A questo proposito Mannino ha citato, ad esempio, la problematica relativa al consenso infomato, che il medico e' obbligato a chiedere prima di sottoporre il paziente ad qualsiasi trattamento medico-chirugico. 'Il medico, se ha operato correttamente, nel rispetto di tutte le regole di scienza e di esperienza ed ha chiesto il consenso al paziente prima di sottoporlo ad intervento qualora questo dovesse morire durante l'intervento non puo' rispondere di omicidio preterintenzionale'.
Su questi presupposti la Sic sollecita propone di inserire nel codice tra i delitti contro la liberta' morale il trattamento medico-chirurgico su persona non consenziente o trattamento medico-chirurgico arbitrario. Data: 15/05/2008 12:36:00
Autore: Roberto Cataldi