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Abolire la professione di NOTAIO?



Gravissimo quel che dev'esser accaduto venerdì 29 ott '10 a Roma: non vorremmo essere nei panni del Ministro della Giustizia On.le Angelino ALFANO quando dovrà porre mano al dossier sul concorso di Stato per duecento posti da notaio. Invalidare tutto o soltanto la terza giornata, quella della rivolta? Oltretutto, nella seconda ipotesi il Ministero si esporrebbe ad una valanga di ricorsi. E' accaduto, a grandi linee, che migliaia di aspiranti notai si siano infuriati per via della seconda traccia d'esame che non solo era stata anticipata da un sito, ma era stata addirittura assegnata a mo' di simulazione, pare al 95% dei contenuti, ai primi di ottobre '10 in una scuola privata di notariato di Roma. Riferisce "La Stampa" del 31 ott '10, con tanto di nomi e cognomi di testi oculari, che "alcuni candidati" scrivevano "ancor prima che la traccia venisse dettata. E poi una di quei candidati ...esser portata via dai funzionari del ministero perché aveva svolto il compito prima ancora che venisse affidato". Sono ancora sub judice i due precedenti concorsi, sospesi e senza una graduatoria di vincitori. A questo punto chiediamo ai visitatori del Portale se non sia preferibile abolire definitivamente l'anacronistica professione di notaio, trasformando radicalmente gli Uffici del Territorio in Agenzie del Notariato a tassa fissa/progressiva ed onorario prestabilito ove impiegare, a stipendi dignitosi, migliaia e migliaia di ragazze e di ragazzi, seri e preparati, da selezionare con criteri diametralmente opposti rispetto a quelli vigenti. Data: 31/10/2010 10:00:00
Autore: Avv. Paolo M. Storani