Cassazione: strumentalizzare i figli per vendicarsi del parner è maltrattamento
Le pressioni psicologiche esercitate nei confronti dei figli minorenni per scopi vendicativi nei confronti del coniuge costituiscono reato. Lo afferma la Corte di Cassazione spiegando che in tali fattispecie si può essere condannati per il reato previsto dall'art. 572 del
codice penale.La decisione è della sesta sezionepenale della Corte (sentenza n.250/2011) che ha così confermato una condanna per maltrattamenti inflitta ad una mamma che aveva cercato di mettere suo figlio contro il padre.La donna era stata già condannata dai giudici di merito e si era rivolta alla suprema Corte per sostenere chesuoi comportamenti (che i consulenti avevanmo descritto come "portati a strumentalizzare i figli per scopi vendicativi nei confronti del coniuge" non potevano configurare il reato dimaltrattamenti.I giudici della Corte hanno respinto il ricorso evidenziando che come emerso peraltro dall'istruttoria "i maltrattamenti erano stati realizzati mediante unapluralita' e continuita' di condotte vessatorie fatte di ripetuteminacce, ingiurie e umiliazioni sorrette da consapevole malafede,sicuramente integranti il delitto contestato e hanno accertato glieffetti devastanti prodotti da tali condotte sulla crescita delminore".
Data: 14/01/2011 11:00:00
Autore: Roberto Cataldi