Con la sentenza n.393/2011 la Corte di Cassazione ha stabilito che l'espressione "africano tornatene in africa" integra gli estremi dell'insulto razziale
Con la sentenza n. 393/2011 la Corte di Cassazione ha stabilito che l'espressione "africano tornatene in africa" integra gli estremi dell'insulto razziale. É questa la sintesi della decisione presa dai giudici di Piazza Cavour che, nell'accogliere il ricorso della Procura di Pordenone, hanno condannato un sessantenne che nel 2007 si era rivolto ad un immigrato "invitandolo" a tornarsene in Africa a mangiare banane come le scimmie. Secondo quanto si apprende leggendo la sentenza di legittimità, dopo la denuncia da parte della vittima del reato, l'imputato era stato prosciolto per remissione di querela. Contro la pronuncia del giudice di merito si era però opposto il Procuratore di Trieste il quale aveva sostenuto che quella espressione fosse un insulto razziale. Accogliendo il ricorso del Procuratore, la Cassazione ha così disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Pordenone per procedere nei confronti del sessantenne per insulto razziale.
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