Con la sentenza n. 14611/2011 la Corte di Cassazione ha confermato (aumentandone l'importo) una condanna al risarcimento del danno morale inflitta dai giudici di merito agli autori di uno stuprio di gruppo ai danni di una giovane donna. La terza sezione civile ha spiegato, nella parte motiva della sentenza, che la vittima di tale reato si porta dentro, per il resto della vita, "un frammento di vita spezzato dal fatto criminoso e da cui con fatica, come riconosce anche la specialistica psico-criminologica, proverà ad uscire". La giovane donna siciliana, che all'epoca dei fatti criminosi posti in essere da un gruppo di ragazzi, aveva solo tredici anni, avrà diritto a circa 13 mila euro a titolo di risarcimento danni morali. Respingendo il ricorso di uno degli autori della violenza sessuale, la Corte ha aumentato il risarcimento del danno che inizialmente era stato indicano nella misura di mille ero e lo ha portato a 13 mila euro, considerando il "pregiudizio ai diritti in quanto persona, tra cui quello pregnante della innocenza del fanciullo, nonché quello della sua reputazione ed immagine, soprattutto perchè il tutto si è verificato in un piccolo centro e con modalità odiose"
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