Lo ha stabilito la terza sezione civile della Corte di Cassazione (Sentenza n. 14109/2011)
L'impianto di una protesi dentaria va considerato intervento di routine e come tale il professionista che l'esegue risponde anche per colpa lieve e non soltanto per dolo o colpa grave. Lo ha stabilito la terza sezione civile della Corte di Cassazione (Sentenza n.14109/2011) specificando che spetta al medico provare, se vuole esimersi da responsabilità, "la particolare complessità in concreto dell'intervento stesso, tanto più che è pacifico nella giurisprudenza di questa Corte che la diligenza del medico nell'adempimento della sua prestazione professionale dev'essere valutata assumendo a parametro la condotta del debitore qualificato, ai sensi dell'art. 1176, secondo comma, cod. civ.". Secondo la Corte il danno causato nell'applicazione di una protesi dentaria con la tecnica dell'implantologia può essere qualificato intervento di routine facendo riferimento alla data in cui è stato eseguito l'intervento e per questo deve essere risarcito anche per sola colpa lieve.
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