Non vanno applicate le aggravanti al pusher che spaccia droghe leggere nel caso in cui il principio attivo della sostanza non supera i 50 kg. È quanto afferma la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso di un uomo che era stato trovato in possesso di 7 chili di hashish a il cui principio attivo era di poco più di 500 g. I giudici di merito avevano condannato il pusher a quattro anni e sei mesi di reclusione oltre che alla multa di 20.000 euro applicando l'aggravante della "ingente quantità". La suprema Corte accogliendo il ricorso dell'imputato ha ritenuto di dover accordare uno sconto di pena dato che per le droghe leggere l'aggravante può applicarsi soltanto quando il principio attivo è superiore ai 50 kg. "Stando ai dati di comune esperienza - ricorda la Corte - non possono di regola definirsi ingenti quantitativi di droghe pesanti quelli che, presentando un valore medio di purezza per il tipo di sostanza, siano al di sotto dei due chili" mentre per le droghe leggere l'aggravante va eslcusa se la sostanza drogante contiene un principio attivo sotto a 50 kg.
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