Ricordate quando in medicina si praticavano salassi ai pazienti gravi? Il Parlamento ha varato una serie di norme draconiane che incidono con rara brutalità su persone ammalate, in disagio sociale, anziane e su piccoli e medi risparmiatori. Questi ultimi, pur di non pagare gli aumenti sul conto deposito titoli, cederanno al più presto (agli speculatori) quelle azioni e quei risparmi di una vita in buoni del Tesoro, che pur costituiscono lo zoccolo duro della ricchezza di una nazione. Tale parcellizzazione e tale dispersione della ricchezza è fondamentale per il benessere dello Stato. Aver toccato il costo del deposito titoli si rivelerà un boomerang. Va ricordato che l'Italia ha un debito pubblico enorme che in parte significativa è detenuto dagli stessi cittadini. Auguriamoci che quel tipo di iniziativa, ora ridimensionata (è stato stabilito il tetto di € 50.000,00 che salva una parte del ceto medio), non esponga l'Italia proprio a quegli attacchi speculativi che la manovra economica straordinaria si ripromette di arginare. Attenzione, poi, al comma 6° dell'art. 27 del Decreto Legge n°98 che ha esteso il contributo unificato di iscrizione a ruolo ai "processi per controversie di previdenza ed assistenza obbligatorie nonché per quelle individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego". Dopo quaranta e più anni è stato, dunque, assoggettato al CONTRIBUTO UNIFICATO il PROCESSO del LAVORO, che ora non è più ...in carta semplice, come si diceva quando si apponevano le marche da bollo sugli atti giudiziari. Il rito del lavoro vede coinvolti lavoratori in nero e precari che non possono versare neppure il balzello minimo per sperare di avere giustizia. Aver giustizia è ora un lusso e la norma-apripista a mio sommesso ma fermo avviso si colora di particolare gravità per chi ha a cuore i diritti dei lavoratori ed il corretto dipanarsi delle relazioni industriali. Già alcune Regioni si sono ribellate all'applicazione degli odiosi TICKET SANITARI scattati con la manovra economica. Senonché, quegli esigui tagli che lor Signori avevano concepito sui costi inverecondi del Palazzo sono stati alfine ...tagliati. L'idea che sta circolando sul web è di organizzare una serie di manifestazioni, una sorta di sciopero generale anti-casta. "Non occorre andare a Roma. Sarebbero utili tante proteste in tutte le città, regioni tutte nello stesso giorno e alla stessa ora. Un intero Paese che si ferma". Per citarne una dell'antologia degli scandali, magari la più banale, pare che i nove barbieri che lavorano a Montecitorio guadagnino 11 mila euro al mese. L'unica soluzione che si presenta ad un'Italia che non può più permettersi di scialacquare neppure UN EURO è di eliminare immediatamente, IN SETTIMANA, tutti i privilegi, inclusi tutti i vitalizi maturati da parlamentari in quiescenza che sono risultati in servizio talvolta per un giorno o due della loro vita. Per senso di responsabilità, altrimenti non è possibile richiedere altri sacrifici ai cittadini. Lo ha detto, con pronuncia anglo-valtellinese, il Ministro dell'Economia Giulio TREMONTI che siamo sul Titanic.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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