La teenager Mariah (Jorge AMADO, grande scrittore brasiliano, in un passo sosteneva che tutte le donne della sua vita si chiamavano Maria) viaggiava a settemila messaggini all'anno, neanche tanti, e sopratutto a novantatrè chilometri all'ora sull'autostrada St. Louis - Springfield. Era un fulmine alla tastierina. Quando l'agente della polizia stradale giunge sul luogo del tragico schianto (salto della carreggiata e collisione contro un pilastro di cemento), la prima cosa che nota sono la TOGA ed il TOCCO bianco che penzolavano al di fuori dell'auto rovesciata. Oramai il TEXTING mentre si guida è praticato ovunque, non solo negli States che ci narra su 'Repubblica' l'amabile penna del sontuoso inviato Vittorio ZUCCONI. E non solo dai teenagers, che alla lettera sono gli adolescenti dall'età compresa tra i tredici ed i diciannove anni. Ricevere e trasmettere messaggini alla guida, mentre ovviamente si staccano gli occhi dalla strada, è una pandemia che provoca una quantità enorme di morti e si avvia a far concorrenza alla guida in stato di ebbrezza. Lo spazio di frenata si allunga di almeno quindici metri. E si può uccidere o ammazzarsi. Eppoi può scaturine pure una tendinite da texting, eventualità clinico-patologica caratterizzata da un processo infiammatorio che coinvolge i tendini del muscolo estensore lungo del pollice e del muscolo abduttore lungo del pollice. Insomma, un motivo in più per evitare gli SMS quando si è alla guida di un qualsiasi veicolo, bici inclusa.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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