BERNARDO LA CARA è ospite del n°111 di POSTA e RISPOSTA: "Sempre sugli animali casalinghi... Dopo tanti anni di gatti ho (finalmente) preso un cane, che tengo, nonostante il diverso auspicio dell'amico Prospero C., in giardino e pure dentro casa. Conosco quindi la vita con un animale domestico. Ma, paradossalmente, la questione canina non c'entra niente con questa discussione, dovendoci, a mio modesto avviso, concentrare sulla libertà individuale. Dentro casa mia io ci faccio venire chi mi pare ma per far questo devo necessariamente rispettare le altrui libertà. Mi spiego: devo evitare il contatto fisico, olfattivo e sonoro con gli altri, a prescindere del fatto che gli piacciano o meno uomini ed animali. Devo quindi provvedere ad evitare che un cane (o più cani) abbai fastidiosamente sia di giorno che di notte, che lasci 'ricordini' aulenti in giro ed anche che solamente si avvicini agli altri! E', ripeto, la stessa identica cosa per un figlio che suona il pianoforte, per una persona dura d'orecchi che ascolta la tv ad alto volume o per ospiti umani che facciano più o meno baccano per le scale! Sarebbe tutto più facile se tutti concordassero sul fatto che la libertà individuale deve finire solo e sempre quando interferisce con quella di un altro! Bernardo La Cara". - Grazie, caro Bernardo, per il Tuo bell'intervento sul tema caldo dei nostri cari amici a quattro zampe. NICOLETTA BEMATRIX ci invia il seguente messaggio: "La disposizione del regolamento di polizia urbana del Sindaco di Pollenza non solo è "un'ingiusta compressione dei diritti", ma è pure inutile: non esistono evidenze che mettano in correlazione certa l'incremento di latrati molesti dei cani chiusi in appartamento con il loro numero per abitazione. Anche un solo cane può abbaiare sino allo sfinimento di se stesso e dei malcapitati vicini se lasciato solo e non educato a contenersi. Anzi può fare di peggio: può mordere se portato fuori casa. Alla stessa maniera allora si potrebbe proporre il divieto d'installare impianti stereo nelle case oppure d'imbavagliare la gente dopo una certa ora (o sempre?) per impedire possibili schiamazzi notturni o un potenziale disturbo alla quiete pubblica. In quest'ottica è più che sensata la proposta del dott. Barbaro, anzi è l'estensione naturale di un principio applicato per i cani che quindi, a maggior ragione, dovrebbe riguardare anche gli umani." - Grazie Nicoletta. ELENAG.PV ci scrive quanto segue: "Non è certo il nr di animali, sempre che non si arrivi a situazioni estreme, a creare disagi, ma il modo in cui ...vengono tenuti. Basta un piccolo cagnolino che abbaia tutto il giorno a rendere impossibile la vita a chi abita vicino e deve subirlo. E allora che dire delle famiglie rumorose che non hanno nessun rispetto per la quiete pubblica? Per chi disturba i vicini con urla e schiamazzi ad ogni ora del giorno e della notte non bisognerebbe prevedere multe severe? O è più facile prendersela con gli animali perché non si possono difendere? Insegnamo un po' di educazione e senso civico alle persone e nemmeno gli animali saranno più un problema." - Giunga un ringraziamento anche ad Elenag e continuate ad esprimere le Vostre considerazioni sul form qui in calce.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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