POSTA e RISPOSTA n°123 ospita un intervento sintetico e critico del nostro lettore che alle h.8:23 del 13 set '11 così mi scrive: "Caro avvocato, Tutto può essere interpretato, ma spingersi all'estremo limite alla fine non paga. Parlare di caccia al lupo è una sua interpretazione". - Il nostro visitatore LUCIO PARODI prende spunto dal mio pezzullo pubblicato il 17 ago '11 del seguente tenore: In quest'estate da incubo di fine del mondo finanziaria, se non bastasse la macelleria sociale dei sacrifici umani (copyright dell'Avv. Gianmarco CESARI del Foro di Roma, come scrissi il 21 ott '10), la politica dell'improvvisazione se la prende pure con il povero LUPO, meravigliosa Creatura di San Francesco di Assisi. La notizia è di quelle che non puoi crederci se non le scorri più volte. In special modo se hai deciso di trascorrere un Ferragosto controcorrente, nell'atmosfera raccolta nel misticismo della cittadina del Santo patrono d'Italia. La Commissione Agricoltura della Camera ha approvato da qualche giorno, "all'unanimità" annotano i resoconti parlamentari (bella prova di dialogo e coesione bipartisan), un documento che, se venisse convertito in legge, consentirebbe -udite udite- la CACCIA al lupo "per prevenire danni importanti al bestiame"; per chi se lo fosse scordato, il lupo è una specie protetta dalla legislazione italiana e comunitaria. Pende, infatti, sul capo del lupo una concreta minaccia di estinzione, già concretizzatasi in alcuni biotopi. A tutto voler concedere, pare che i danneggiamenti ascrivibili a questo stupendo animale, nel cui territorio siamo noi umani a sospingerci e non viceversa, equivalgono per l'intero territorio nazionale a molto meno di una sola delle macroscopiche prebende di lor signori legiferanti. Quale abissale differenza con i costi dei famelici 'lupi' (avete dato una scorsa ai menu di Camera e Senato pubblicati dai quotidiani ed ai prezzi …politici ivi praticati?) che si possono pure fregiare del titolo di nostri rappresentanti, seppur col grimaldello del Porcellum, i lupi quelli autentici predano qualche pecora e qualche capra per cibarsi e per riprodursi in un contesto già improntato alla peggiore insensibilità per le politiche ambientali. Meglio calare un velo pietoso su quali siano state le politiche in agricoltura dell'ultimo ventennio. I politici dovrebbero imparare molte cose dai lupi; in primo luogo, un lupo vecchio, che non ha più niente da dare nel branco, SI FA DA PARTE; non rimane imbullonato al potere sino a centovent'anni. Chi vuole la morte a pallettoni di questo fantastico animale evidentemente non lo conosce per niente, non lo ha mai visto né studiato, non ha mai avuto la fortuna di osservare una cucciolata di lupetti giocare felici. Mi prese un coccolone quando li vidi, tanti anni fa, zampettare sotto il Monte Vettore e talora mi sorprendo a pensare che possano ancora convivere con quell'essere destinato al default intellettuale che suol dirsi razza umana. E se al default finanziario si può anche porre mano, per la bancarotta della sensibilità umana non c'è rimedio. Nel frattempo, si è appreso il 16 ago '11 che una cosiddetta foto-trappola piazzata dai tecnici della Provincia Autonoma di Bolzano ha individuato «M24», questo il nome in codice che identifica un esemplare di lupo immortalato a fine giugno. Con ogni probabilità l'animale proviene dalla vicina Svizzera. Il lupo è stato segnalato nella zona di Senale (Unsere Liebe Frau im Walde), a quota m 1.300. Non sarebbe la prima volta che l'esemplare fa visita al Sudtirolo: verosimilmente si tratta di un lupo già identificato per il tramite di analisi genetiche nell'apr '10 in Trentino, nel Gruppo del Brenta, e qualche mese più tardi in Val d'Ultimo, in Alto Adige. Il lupo in questione è un maschio che due anni fa sarebbe stato individuato in Engadina, in Svizzera. Il video mostra un animale in buone condizioni fisiche che, se entrasse in vigore l'assurdo provvedimento legislativo, potrebbe essere impallinato in territorio italiano pur oggetto di lunghi studi ad opera dei forestali di varie nazioni." - Ora, caro Lucio, se ci rifletti un attimo, se non è zuppa è pan bagnato. Quell'assurdo provvedimento arma l'uomo contro il lupo. Fermarlo è un dovere civile di tutti noi.
Scrivi all'Avv. Paolo Storani
(Per la rubrica "Posta e Risposta")
» Lascia un commento in questa pagina
(Per la rubrica "Posta e Risposta")
» Lascia un commento in questa pagina
Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
alla materia della responsabilità civile
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: