Con la sentenza n. 34475, depositata il 22 settembre 2011, in tema di associazione a delinquere e di misure cautelari, le Sezioni Unite penali hanno stabilito che la custodia cautelare in carcere non è automatica in riferimento all'associazione di piccoli spacciatori. I giudici della Corte spiegano in particolare che non sussiste la presunzione di adeguatezza della misura quando ci si riferisce a fatti di lieve entità e nonostante i gravi indizi di colpevolezza. Citando precedenti pronunce (11938/2009 e 42639/2009), il massimo consesso penale del Palazzaccio ha motivato la decisione precisando che la presunzione di adeguatezza della misura della custodia carceraria prevista dall'articolo 275, comma 3, Cpp non opera, sussistendo i gravi indizi di colpevolezza, in riferimento all'imputazione per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti quando l'associazione sia costituita al fine di commettere fatti di lieve entità.
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