POSTA e RISPOSTA n°144 ospita lo scrutinio, fortemente critico, su quanto ho scritto il 4 ott '11 a proposito di Default Italia e Magia Cina da parte del lettore MAURO MORETTI; mi ha scritto una prima volta senza specificarmi chi fosse (avevo solo un'utenza mail) il 25 ott '11 alle h.23:35 così esprimendosi: " ....francamente NON riesco a conciliare la Cina con questo sistematico attacco al Capitalismo Occidentale...., forse che il Capitalismo Comunista è preferibile ? Perché ? Mi risulta piuttosto che quello Cinese sia appunto piuttosto feroce ecc... Quello che ho letto appare soltanto una penosa e nostalgica revanche di una Guerra Fredda definitivamente persa con l'Abbattimento del Muro di Berlino ! Con le Nostalgie non si scrive la Storia, non si è lucidi per leggere il presente, e non si è all'altezza di progettare il futuro...: certe parole fanno solo tristezza !" - Non ho voluto toccare neppure un puntino di sospensione del pensiero del nostro visitatore Mauro MORETTI cui avevo risposto privatamente alle h.8:33 del giorno dopo, 26 ott '11, nel modo che segue: "Egregia lettrice (o lettore?), Mi pare evidente che non ci siamo capiti. Non Le chiedo di modificare le Sue opinioni, che io rispetto. Le chiedo di rileggere quel pezzo che ha destato la Sua attenzione. Poi, se vuole, mi riscriva. I migliori saluti." - Mi perviene ora la risposta del lettore: "Egregio Avvocato, Lei può dire e scrivere (diversamente da me...) tutto quello che vuole sul Suo blog, e le Sue parole mi appaiono solo come una Censura. Lei è stato molto chiaro ed io ho capito ben chiaramente ! Distinti Saluti, m.m." - Caro lettore MORETTI, a me sembra che le mie parole sparse nel contesto dell'articolo in commento siano già abbastanza articolate. Siamo al termine di un'epoca, di un'era geologica e lo stesso movimento globale degli indignados sta a comprovarlo: assistiamo ad eventi, finanziari e non, che mai erano capitati prima, noi viventi. Le mie parole non "fanno solo tristezza", come Lei si esprime. Purtroppo rappresentano, ai miei occhi e per quel niente che può valere, l'identikit della realtà, senza speranza concreta in miglioramenti imminenti, che mi trovo a vivere. Mi trovo a descrivere tale contesto come un deserto in cui prosperano soltanto le dichiarazioni d'intenti in una sorta di oblio del diritto e della Giustizia. Come anche il barbarico e raccapricciante 'trattamento' riservato appena qualche giorno fa ad un pur efferato dittatore come Gheddafi sta lì a dimostrare. Ritengo che non siano più accettabili da un simile Occidente lezioni sulla democrazia da esportazione. Sono le mie libere opinioni, come Lei può esprimere le Sue: contrariamente a quanto scrive. E non parli di "Censura" su uno spazio libero come Studio Cataldi.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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