POSTA e RISPOSTA n°177 riceve il gradito contributo (diramato alle h.10:27 del 15 dic '11) dell'Avv. MICHELE VITTORIO PETRILLO cui lascio immediatamente la parola sulla diversificazione dei limiti di velocità: "Voglio intervenire in merito alla ventilata ipotesi di differenziare i limiti di velocità a seconda della vettura. La trovo una proposta assolutamente intelligente, e per dimostrare ciò che penso faccio un esempio. Oggi circolano auto di oltre 20 anni, tra cui ricordo, anche con nostalgia, la Fiat 126, la Panda prima serie, per non parlare di altre vetture costruite in grande serie con criteri ormai obsoleti che comunque vedi tranquillamente circolare. La domanda da farci è questa: vi sembra giusto, e normale, che in autostrada una di queste auto, priva, ovviamente, di ogni dispositivo moderno sia di sicurezza che meccanico ed elettronico, possa, e debba, viaggiare alla stessa velocità, ad esempio, di un'Audi di ultima generazione, a bordo della quale a 130 km/ora sembra di star fermi? A me pare di no, poichè viaggiare con una Panda di vent'anni a 130 km/0ra, attuale limite autostradale, è molto più pericoloso che circolare con l'Audi anzidetta a 160/170 km/ora per non parlare di altre auto sportive ancora più potenti, dove la sicurezza è veramente eccezionale. Allora delle due l'una: o lo Stato impone ai costruttori dei limiti di potenza nella costruzione delle auto, o le norme attuali vanno riviste. Avv. Michele Vittorio Petrillo del Foro di Lucera (FG)". - Caro Michele Vittorio, mi hai ricordato una mia esperienza personale recente: mi ero interessato ad un'Audi ma non volevo assolutamente spendere quelle cifre, folli ai miei liliali occhi di utente della strada. Intendevo sperimentare quale poteva essere il livello qualitativo, da tutti sbandierato con orgoglio, del marchio tedesco. La Concessionaria di Porto Sant'Elpidio mi ha, invece, proposto una vettura che si era già intestata in settembre '11 malgrado mostrasse solo 25 chilometri quando io ci ho fatto un piacevole giro di prova. Ebbene, mi bastava sfiorare il pedale del freno che la vettura, una A4 berlina diesel 2.000 cc, si arrestava quasi per magia. Francamente una dolcezza abbinata all'efficacia frenante che mi farebbe propendere per quel che affermi. Anche se continuo a serbare dubbi e perplessità sul tema della differenziazione dei limiti di velocità cui ho spesso dato spazio in questa rubrica. Alla fine, per la cronaca, mi sono tenuto i miei scassoncini perché il prezzo di vendita propostomi esorbitava di gran lunga quel che era il budget prefissomi e per via della guida alta cui sono ormai abituato. L'A4 è rasoterra! Debbo, però, sottolineare la cortesia e la disponibilità di quella Filiale Audi elpidiense. Mi sono un po' ricreduto perché reputavo snob il marchio Audi e me ne tenevo alla larga.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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