Ancora un chiarimento dalla Corte di Cassazione in materia di stalking. Questa volta Piazza Cavour è stata chiara: occorre il carcere preventivo per lo stalker assillante e recidivo. Secondo gli ermellini e necessario disporre la custodia in carcere anche prima del processo nei confronti di chi non vuole farsi una ragione della fine della relazione e comincia a perseguitare l'ex compagno. I giudici di piazza Cavour così hanno convalidato una misura cautelare disposta nei confronti di una giovane donna residente nella provincia di Milano ed hanno chiarito che quando ci sono casi di stalker recidivi e assillanti non e' sufficiente l'applicazione degli arresti domiciliari, neppure a casa dei genitori. E non basta neppure inibire l'uso di strumenti elettronici attraverso i quali potrebbe commettersi stalking. Nel caso di specie la donna aveva avuto una relazione con un coetaneo che poi era finita. Ne era derivato un desiderio di vendetta nei confronti dell'ex ragazzo, della famiglia e della nuova fidanzata. Come ricostruisce la Corte (Sentenza n. 44133/2011) la donna che si era vista respingere aveva iniziato a inviare a tutta la famiglia e-mail minacciose, sms anche di notte ed aveva pubblicato annunci su siti internet con fotografie, indirizzi e numeri telefonici delle vittime.
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