POSTA e RISPOSTA n.214 è piangente, sgomenta, incredula e lascia la parola al nostro affezionato lettore che alle h.10:23 del 16 gen '12 ci parla della tragedia della Costa Concordia, un lutto impossibile: "alla C.A. dell'Avv. Storani: Tragedia Costa Concordia (sicurezza in mare). Viaggio spesso su navi in tratte marittime e perchè possa servire in futuro a migliorare la sicurezza in casi analoghi: Guardando le foto squarcio su Internet, a mio parere la tremenda tragedia scaturisce dalla poca attenzione tecnica nel realizzare la chiglia Nave con massicce lamiere acciaiose, totalmente invulnerabili, soprattutto da rocce marine che per quanto dure, mai e poi mai avrebbero dovuto squarciare in tal maniera. Nella tragedia Titanic, circa un secolo fa, vivevamo ancora lontani da alte tecnologie e da resistenti metalli e materiali che oggi, assolutamente, non dovrebbero neppure scalfirsi, quanto meno la parte bassa d'una nave di così tali dimensioni e pertanto, viaggiare in totale sicurezza per le vie del mare anche in presenza di eventuali e possibili errori umani e/o di meccanismi di bordo e soprattutto perché resta inconcepibile spendere miliardi nella coreografia e risparmiare nella struttura di sicurezza. Geom. Salvatore Baldarotta da Trapani". Grazie, caro Salvatore, per essere intervenuto su questo argomento di mestissima attualità. Un fine settimana atroce anche per chi non è stato lambito dall'immane tragedia dell'Isola del Giglio. Un interrogarsi sul perché questo "imbarazzante Paese", stando alla definizione coniata dal Prof. Glauco GIOSTRA venerdì 13 gen '12 nel corso di un convegno nazionale sulle intercettazioni telefoniche svoltosi presso il CSM, si tenga al riparo dal RISPETTO DELLE REGOLE, che ci sono perché presidiano. Ora, pur essendo probabile che abbiano interagito alcune concause, l'inchiesta penale e quella ministeriale sono appena agli inizi, ma, suvvia, come diavolo si fa a portare sotto riva un grattacielo di quelle fattezze lungo la costa, a qualche centinaio di metri, forse a solo 150 metri per l'"inchino" ad un prestigioso Comandante in pensione; un mostro tutto verticale che smentisce le leggi della navigazione in voga dall'età primitiva: navi sicure, per carità, se troneggiano al largo, impacciatissimi giganti su sguazzano nel catino di un golfo: può una balena fare il bagno nella tinozza di casa nostra? Mi domando come si possa fare carta straccia di NORME IMPERATIVE, di carte nautiche, a maggior ragione se quella rotta durante l'anno la fai cinquantadue volte. Estrapolo dal sito online di RepubblicaFirenze.it il seguente passo: "La gente del Giglio aspettava proprio di vedere la nave passare lungo le coste dell'isola per il saluto e sentire la sirena, guardare da vicino le mille luci della grande imbarcazione da crociera. Sono le 21.08 quando Patrizia Tivoli, sorella del maitre Antonello, a bordo della Costa Concordia, invia un post: 'Tra poco passerà vicina vicina la Concordia di Costa Crociere, un salutone a mio fratello che a Savona finalmente sbarcherà per godersi un po' di vacanza'. A rileggere oggi questo 'vicina vicina' mette i brividi". Non ci sono parole neppure per la gestione della successiva fase dell'emergenza: questa Nazione va resettata. Calpestare e stropicciare le REGOLE e le NORME non è più consentito. E più si esaltano i comportamenti eroici (e si disprezzano le codardie), più sale la tristezza per un Paese che ha strettamente bisogno, quotidianamente, di eroi.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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