Anche il medico specializzando è tenuto a rispondere di eventuali errori in corsia. E non si può giustificare per il fatto di trovarsi lì a fare formazione. L'avvertimento arriva dalla Corte di Cassazione che chiarisce come la presenza in ospedale della specializzando non è dovuta solo per la sua formazione professionale e che pertanto, se non si sente in grado di svolgere una determinata funzione, può decidere di astenersi. Con questa motivazione la Quarta sezione penale (sentenza n.6981/2012) ha convalidato una condanna a due mesi di reclusione inflitta a una giovane dottoressa che per condotte colpose aveva provocato lesioni personali gravissime ai danni di un bambino affetto da un tumore agli stadi iniziali. In sostanza erano state effettuate delle diagnosi improprie e prescritte cure inadeguate. Sono stati così condannati sia la dottoressa specializzata sia il medico con cui lavorava. In sostanza secondo la corte sussiste quella che viene denominata "colpa per assunzione". Come si legge in sentenza "il medico specializzando non e' presente nella struttura per la sola formazione professionale, la sua non e' una mera presenza passiva ne' lo specializzando puo' essere considerato un mero esecutore d'ordini del tutore anche se non gode di piena autonomia". Se lo specializzando - osserva ancora la Corte - "non e' o non si ritiene in grado di compiere le attivita' deve rifiutarne lo svolgimento perche' diversamente se ne assume le responsabilita'".
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