Non si può essere troppo buoni con i minorenni. Lo afferma la Corte di Cassazione che, accogliendo un ricorso della Procura di Firenze, ha invalidato un provvedimento di "non luogo a procedere", per concessione del perdono giudiziale, nei confronti di un minorenne accusato di furto aggravato . Secondo i giudici del palazzaccio (sesta sezione penale sentenza numero 7395/2012) quando il minorenne non si presenta neppure al processo il giudice non può concedere disinvoltamente il perdono. E così gli atti sono stati trasmessi di nuovo al tribunale per i minori. Nella parte motiva del provvedimento la suprema corte scrive che e' "ammissibile l'impugnazione del pubblico ministero volta a invalidare la concessione del perdono a minore contumace il quale non abbia manifestato, trattandosi di diritto personalissimo, il suo previo consenso all'applicazione del beneficio, ne' abbia conferito al riguardo procura speciale al difensore, considerato che il beneficio in questione presuppone, ove consentito, il riconoscimento della sussistenza e l'attribuibilita' del fatto-reato contestato al minorenne imputato".
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