POSTA e RISPOSTA n.275 ospita le considerazioni di MANUELA manuela.csfo@gmail.com, espresse alle h.17:28 del 19 marzo 2012: "Salve, anch'io ho ottenuto l'attestato per mediatore professionista nell'ottobre scorso e attualmente collaboro per un ente di formazione in provincia di Padova (Istituto Nazionale Telematico). Non escludo che per alcuni enti ed organismi la mediazione sia un'opportunità di business, ma non trovo nemmeno giusto includere tutte le realtà esistenti in un unico calderone. Nel mio ente ci sono persone valide e qualificate che lavorano in maniera seria, per diffondere (gratuitamente) la cultura della mediazione tra i cittadini e offrire servizi di aggiornamento e approfondimento sulla materia nella maniera più accessibile possibile a tutti i professionisti del settore e non. Forse il problema, in Italia, è un altro, e cioè che le mele marce danneggiano anche quelle sane e che siamo disposti a spendere e ad investire per la formazione molto meno che per altri aspetti della nostra persona. Mi dispiace poi che proprio un laureato in economia non riesca a cogliere l'importanza di aver frequentato un corso per mediatore civile e commerciale, al di là delle difficoltà ad esercitare che possono essere dovute a molte cause (la difficoltà del nuovo istituto giuridico a decollare, per esempio, per la mancanza di informazione generale o per il cambiamento notevole di mentalità e atteggiamento che esso comporta). Io infatti sono laureata in Lettere, ma, forse per il percorso di formazione che ho fatto, non mi sognerei mai di definire la mediazione solo come un grosso business, nonostante possa avere ben più difficoltà ad iscrivermi ad un organismo. L'unica cosa che mi posso augurare è che organismi, enti, mediatori e, perché no, anche tutti i giuristi, adottino al più presto una forma mentis favorevole alla mediazione e inizino a collaborare in un'unica direzione." - Ti ringrazio, cara Manuela, per aver partecipato alla discussione: aggiornaci periodicamente su come sta evolvendo il nuovo istituto della mediaconciliazione. Alle h.17:27 del 15 marzo 2012 mi scrive PIERO ELIA piero.elia@libero.it: "Prendo atto dell'esperienza negativa appena esposta, ma da qui a sparare nel mucchio facendo demagogia ce ne corre. Esistono anche tante realtà serie che non richiedono nessuna somma all'iscrizione e che per l'accesso al proprio organismo effettuano un semplice colloquio al fine di verificarne il know how e la propensione a questo tipo di professione". Grazie, caro Piero. A presto sempre su questi pixel.
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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